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88 Cristina Videtta
con tutte le parti (e le persone) della città; la stessa previsione di un target
specifico dedicato all’accesso libero e sicuro agli spazi verdi e pubblici in genere
per tutti (11.7) è analogamente significativa se solo si considera che questi sono
luoghi non solo di svago, ma teatro di vero e proprio confronto di idee (si pensi
alle pubbliche manifestazioni) e di manifestazioni culturali (si pensi, per quanto
qui soprattutto interessa, non solo ad eventuali manifestazioni culturali cd. open-
air, ma anche al fatto che tra gli spazi pubblici possono essere sicuramente
ricompresi anche, per esempio, musei e biblioteche), la cui libera e sicura
accessibilità contribuisce alla realizzazione dello stesso principio democratico.
Invero, proprio gli spazi pubblici costituiscono, da un punto di vista strutturale,
il tessuto connettivo della città, sottratto alla proprietà privata e fisiologicamente
destinato a rendere realmente fruibile la città stessa ed, anzi, a monte, a far sì
che essa possa dirsi tale, come luogo non solo di coabitazione ma di condivi -
sione. Vista in questa prospettiva, la dimensione strutturale dello spazio pub -
blico diviene dimensione sociale, andando a costituire il luogo della partecipa -
zione e del confronto, della conoscenza reciproca e della implementazione della
componente relazionale della città stessa, che cessa così di essere una somma di
luoghi individuali (e dunque di individui separatamente considerati), per
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divenire comunità .
In direzione del tutto convergente, è l’espresso favor per i «legami economici,
sociali e ambientali tra aree urbane, periurbane e rurali» (11.a) espressamente
qualificati come «positivi», che devono essere «supportati» nell’evidente pro -
spet tiva di abbattere (e prevenire l’insorgenza di) fratture fisiche e sociali tra
parti della città e tra la città nel suo complesso e il contesto fisico in cui è inserita,
opponendosi al sorgere di qualunque fattore (fisico o immateriale che sia) di
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segregazione e isolamento .
22 Su questi temi si vedano le osservazioni di Z. BAUMAN, Vita liquida (trad. M.
Cupellaro), Bari, 2005, 82 a proposito della contrazione degli spazi pubblici, “la
tendenza ad allontanarsi dagli spazi pubblici per ritirarsi in isole di identicità diventa,
col passare del tempo, il principale ostacolo al convivere con le differenze, in quanto fa
sì che le capacità di dialogo e di negoziato appassiscano e muoiano. E l’esposizione alla
differenza a costituire, nel tempo, il principale fattore di una felice convivenza, in quanto
fa sì che le radici urbane della paura appassiscano e muoiano». Di interesse sul tema,
anche M. BORRELLO – G. RUGGIERO (a cura di), La città si-cura (Atti del convegno di
Torino, 6 maggio 2016), ES, Napoli, 2017.
23 Non si ignora come i legami tra aree urbane e rurali trovino probabilmente la loro
prima ragione nel fatto che – come emergeva già nella Dichiarazione di Istanbul, “Cities,
towns and rural settlements are linked through the movements of goods, resources and
people. Urban-rural linkages are of crucial importance for the sustainability of human
settlements. As rural population growth has outpaced the generation of employment