Page 92 - Borrello, Videtta.5a.qxp_.
P. 92

86                                                     Cristina Videtta

                                             19
             duazione dei suoi requisiti minimi , rendendo non pertinente, o meglio irrile -
             vante, o forse meglio ancora controproducente interrogarsi su ciò che debba
             intendersi con tale termine.
                I targets in cui l’obiettivo 11 si declina indicano dunque azioni che vanno
             intraprese qualunque sia la realtà in cui l’uomo spende il tempo della sua vita
             perché solo in tal modo è possibile che la trasformazione porti beneficio a tutti
                                                                    20
             gli esseri umani e dunque assume carattere di universalità . L’Agenda ricon -
             ferma così, inserendolo tra gli specifici goals dello sviluppo sostenibile, la
             necessità dell’intervento sugli insediamenti umani, posto che questi costitui -
             scono il luogo fisico, il contesto fatto di strutture e di servizi (indicati nei vari
             targets), dove le persone spendono il loro tempo, stabilmente (dimorandovi)
             oppure occasionalmente; la qualità dell’abitato, rectius, del contesto della vita,
                                                                                     21
             diviene strumento di garanzia della qualità della vita e dell’inclusione sociale .
                A questo proposito, sembra possibile constatare un cambio di paradigma
             (anche) linguistico rispetto alla Dichiarazione di Rio+20, nel senso che le
             caratteristiche strutturali della città e dei suoi servizi paiono attenzionate
             attraverso i bisogni degli abitanti. L’Agenda sposta così il focus dal soggetto che
             deve agire al soggetto che deve beneficiare dell’azione, potenziando la dimen -
             sione sociale della visione complessiva. Per rendersi conto di quanto affermato
             è sufficiente leggere quanto segue: «garantire a tutti l’accesso ad alloggi adeguati,


                19  Non è questa la sede per affrontare il complesso dibattito sulla definizione del
             concetto di “città”. In prospettiva generale, si veda per tutti il recente lavoro di F.
             CATTEDRA – F. GOVERNA, Definizioni di città: concetti e teorie nella geografia urbana, in
             F. GOVERNA – M. MEMOLI (a cura di), Geografie dell’urbano. Spazi, politiche, pratiche
             della città, Carocci, Roma, 2011, 43 ss.
                20  Va rilevato che, così facendo, il documento riprende la terminologia non tanto
             della Dichiarazione di Rio+20 quanto piuttosto quella di Habitat II e lo fa da due
             differenti punti di vista. In primis, come si è detto, l’ultilizzo dell’espressione «human
             settlements» anziché quella esclusiva di «cities» che, anzi, laddove utilizzata è sempre
             affiancata a quella di «towns» e «villages» a voler dimostrare l’irrilevanza della dimen -
             sione e della forma politica dell’insediamento. Per altro verso, come si è visto, già la
             Dichiarazione di Istanbul dedicava uno specifico «commitment» agli insediamenti
             umani, specificamente intitolato «Sustainable human settlements» avente come obiet -
             tivo quello di rendere «human settlements safer, healthier and more liveable, equitable,
             sustainable and productive», che trova un corrispondenza (quasi) totale nell’intito -
             lazione dell’undicesimo goal a città e insedimenti umani appunto «inclusive, safe,
             resilient and sustainable».
                21  Significativamente B. AUBY, La città, nuova frontiera del diritto amministrativo?,
             in Riv. Giur. Urb., 2019, 17: “Le città si impongono sempre di più come fornitori
             essenziali di servizi collettivi. Il nostro benessere dipende sempre di più da queste; si
             può dire che siano attori chiave della solidarietà nei nostri sistemi”.
   87   88   89   90   91   92   93   94   95   96   97