Page 83 - Borrello, Videtta.5a.qxp_.
P. 83

La realizzazione della qualità della vita nelle «città sostenibili»               77


            ed una produzione consapevoli, gestendo le sue risorse naturali in maniera
            sostenibile e adottando misure urgenti riguardo il cambiamento climatico, in
            modo che esso possa soddisfare i bisogni delle generazioni presenti e di quelle
            future» ; «assicurare che tutti gli esseri umani possano godere di vite prosperose
            e soddisfacenti e che il progresso economico, sociale e tecnologico avvenga in
            armonia con la natura»; «promuovere società pacifiche, giuste ed inclusive che
            siano libere dalla paura e dalla violenza» e, infine, come si è detto, la necessità
            di una mobilitazione globale vasata su uno spirito di rafforzata solidarietà globale.
               I  goals posti dall’Agenda costituiscono dunque propositi che mirano a
            realizzare pienamente i diritti umani di tutti e, in particolare, a raggiungere
            l’uguaglianza di genere e l’emancipazione di tutte le donne e le ragazze: elimina -
            zione della povertà e della fame; buona salute e benessere; educazione di qualità;
            acqua pulita e igiene; energia pulita a costi abbordabili; lavoro dignitoso e
            crescita economica; industria, innovazione e infrastrutture; riduzione delle
            disuguaglianze; città e comunità sostenibili; consumi responsabili; lotta contro
            il cambiamento climatico; vita sott’acqua e sulla terra, pace e giustizia e
            istituzioni forti, partnership per la realizzazione degli obiettivi.
               Si tratta, invero, di obiettivi molto ambiziosi che, tuttavia, aspirano a disegna -
            re, in modo più dettagliato rispetto al passato, un percorso verso un mondo
            differente, rispettoso dei diritti umani e della dignità dell’uomo, dove le politiche
            siano maggiormente orientate ad un generale miglioramento della qualità della
            vita di tutti, con maggiore attenzione alle necessità dei più deboli e alla
            protezione dell’ambiente in cui vive l’uomo.
               L’attenzione sulle persone più fragili è percepibilmente al centro dell’Agenda
            che la rimarca in varie occasioni. D’altro canto la prima delle key word è proprio
            dedicata alle persone rispetto alle quali si assume solennemente l’impegno non
            solo di porre fine alla povertà e alla fame, ma soprattutto ad assicurare che
            ciascuno possa «realizzare il proprio potenziale con dignità ed uguaglianza in
            un ambiente sano». L’impegno è rimarcato in quello che è divenuto il mantra
            dell’Agenda, ossia «no one will be left behind», ove il raggiungimento degli
            obiettivi deve andare a beneficio non solo di tutte le Nazioni, ma di tutti i
            segmenti della società ed, espressamente, di tutte le persone come singole a
            partire da chi è più indietro.
               Quindi: globalità dell’impegno, globalità dei destinatari e globalità delle aree
            di intervento.
               Dopo poco meno di 30 anni dal rapporto Brundtland, emerge con chiarezza
            l’insoddisfazione verso i risultati fino a quel momento conseguiti; non pare un
            caso che la parola d’ordine torni ad essere «trasformazione». Se nel 1987
            «Development involves a progressive transformation of economy and society»;
            nel 2015, la stessa Agenda è infatti complessivamente intitolata alla trasfor -
            mazione («Transforming our world») e, significativamente, la visione globale
   78   79   80   81   82   83   84   85   86   87   88