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La realizzazione della qualità della vita nelle «città sostenibili» 69
Rapporto, tuttavia, è possibile rinvenire un’attenzione specifica, più marcata
rispetto alla Dichiarazione del 1972, per la «qualità della vita», espressione che
effettivamente ricorre molte volte all’interno del testo, confermando ed enfatiz -
zando come il tema della protezione dell’ambiente non impatti solo sulla
sopravvivenza dell’uomo sulla terra, ma sul suo stesso benessere. Significati -
vamente, infatti, non solo la parte introduttiva termina proprio con l’afferma -
zione secondo la quale «We are unanimous in our conviction that the security,
well-being, and very survival of the planet depend on such changes, now» (p.
109), ma la stessa qualità della vita parrebbe integrare a pieno titolo la stessa
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definizione del concetto di sviluppo sostenibile .
Per questa ragione, il Rapporto costituisce, invero, non solo una relazione
sullo stato dell’ambiente in senso ecologico, ma altresì un’analisi di ampio raggio
sulle interconnessioni tra le problematiche ecologiche e quelle sociali (solo
accennate, come si è detto, nella Conferenza di Stoccolma), investendo vari
profili della vita dell’uomo quali, tra l’altro, quello della relazione tra la
protezione dell’ambiente e i conflitti, nonché, per quanto in questa sede soprat -
tutto interessa, quello dell’impatto della crescita della popolazione nelle città
sul benessere degli individui.
La medesima attenzione per la qualità della vita è poi ripresa, non a caso, in
sede di coclusioni del rapporto, – «2. The issues we have raised in this report
are inevitably of far reaching importance to the quality of life on earth – indeed
to life itself. We have tried to show how human survival and well-being could
depend on success in elevating sustainable development to a global ethic»
(Chapter 12, Towards Common Action: Proposals For institutional and Legal
Change) – ove significativamente sopravvivenza e benessere sono menzionate
insieme, in una sorta di endiadi che non sembra conoscere una gerarchia al suo
interno, ma che, piuttosto, pare senz’altro attribuire ai due aspetti equale impor -
tanza e dignità.
Il Rapporto Brundtland, ancorché evidentemente privo di efficacia vinco -
lante, è comunque destinato a costituire la base di tutte le successive riflessioni
della comunità internazionale sul tema.
Nel solco delle affermazioni in esso contenute, pochi anni dopo, la
l’ampia prospettiva adottata, a F. FRACCHIA, Lo sviluppo sostenibile. La voce flebile
dell’altro tra protezione dell’ambiente e tutela della specie umana, Napoli, 2010.
6 «I. The Concept of Sustainable Development. 4 (…) The essential needs of vast
numbers of people in developing countries for food, clothing, shelter, jobs – are not
being met, and beyond their basic needs these people have legitimate aspirations for
an improved quality of life. (…) Sustainable development requires meeting the basic
needs of all and extending to all the opportunity to satisfy their aspirations for a better
life» (Chapter 2: Towards Sustainable Development).