Page 56 - Borrello, Videtta.5a.qxp_.
P. 56
50 Maria Borrello
l’altro, al principio del senso del presente; una inversione che dunque, da una
parte mantiene il piano differenziale tra le due dimensioni evocate, ma dall’altra
le formula nei termini di corrispondenza responsiva. Pertanto, la sostenibilità
può essere intesa come uno spazio-limite che disgiunge ma che, contestual -
150
mente, comunica una necessaria e primordiale unità .
Come ogni soglia, infatti, la sostenibilità è metaforicamente uno spazio aperto
al confronto, che dunque genera transizioni e che, soprattutto, si apre verso ciò
che è costitutivamente imprevedibile. Indubbiamente, l’etimologia stessa del
ter mine sostenibilità (dal latino sustinere, sus-tinere, letteralmente “tenere
sotto”) riporta all’idea di un mantenimento, e in questo senso suggerisce l’idea
della stasi: le prescrizioni sulla sostenibilità consistono del resto in un’ingiun -
zione a non fare, non consumare e a preservare, e per questa via possono tra -
durre l’idea di un arresto, che dispone il trattenersi entro il limite che essa stessa
segna; ma essa è al contempo anche occasione per orientare e generare possi -
bilità: essa è cioè anche il punto limite a partire dal quale si aprono prospettive,
deviazioni, vie di fuga. Obbligando pertanto a confrontarci con questa pluralità
di possibilità, vale a dire dei percorsi da intraprendere, delle direzioni da assu -
mere.
La pluralità di questi percorsi se, da una parte, risulta essere conseguenza
necessaria dell’apertura, dall’altra sollecita la ricerca di principi ordinatori che
consentano di orientare la valutazione rispetto alle scelte da assumere. Come
segnalato, però, non si rintraccia ad oggi nella riflessione teorica una risposta
univoca a tale esigenza valutativa. Per questa ragione l’Agenda 2030 insiste sulla
necessità di procedere nel cammino verso la realizzazione di un mondo sosteni -
bile secondo modalità che consentano la più ampia partecipazione possibile,
senza cioè che nessuno venga lasciato indietro, ma tenendo in considerazione
151
le specifiche caratteristiche e capacità che ciascuna parte manifesta . In questo
senso è stato possibile affermare, nelle precedenti pagine, che la sostenibilità
sostanzialmente consista in partecipazione e inclusione.
150 Si intende qui fare riferimento alla riflessione sul limite proposta da J. Derrida,
Aporie. Intrattenersi al limite, tr. it., Bompiani, Milano, 1996. Come stato altresì rilevato,
inoltre, il concetto limite, che la soglia traduce, opera una cesura che tuttavia permette,
o meglio, costituisce al contempo la premessa per il passaggio, per la continuità (cfr. R.
Bodei, Limite, Il Mulino, Bologna, 2016).
151 Come è stato già rilevato, risuona in tale concezione la teorizzazione di Nussbaum
e Sen definita come “Capability Approach”. In particolare, Sen definisce il suo ap -
proccio alla giustizia a partire dalle reali opportunità di scelta tra diversi stili di vita che
le persone hanno; sebbene non scevro da critiche (che vertono in particolare sulla
difficoltà di pervenire a un’identificazione precipua delle capacità rilevanti in ordine
alla definizione e all’ordinamento delle diverse opzioni) questo approccio fornisce un
punto prospettico per guardare alla sostenibilità particolarmente utile in quanto