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52 Maria Borrello
In questo senso appare particolarmente pertinente la proposta teorica offerta
da Amartya Sen. Secondo la sua riflessione, si tratta infatti di concepire la
giustizia a partire dal carattere dell’incompletezza. Si tratta, in particolare, di
un’incom pletezza che non determina una impasse, una inconcludenza, ma che
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assume un valore esplorativo ed assertivo , presentandosi come «incomple -
tezza equili brata», e dando corpo e sostanza a una giustizia possibile 155 .
L’incomple tezza segnala dunque la non definitività della rappresentazione del
giusto, rivelandosi come un carattere radicale, in un duplice senso: é radicale
poiché in essa si radicano le possibili definizioni del giusto; ed è ugualmente
radicale, poiché non ammette la possibilità del suo superamento, poiché
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permane indefettibilmente come tale .
La giustizia incompleta (e inesauribile) è cosi sottratta dall’alveo di uno
spazio teorico dove, come una entità puramente nominale, potrebbe darsi
secondo termini assoluti e definitivi; questa idea di giustizia incompleta sostanzia
piuttosto una rappresentazione del giusto adesa alla realtà, capace cioè di rispon -
dere al reale e dargli forma. Così pensata, essa diviene un percorso che non si
dà mai nella forma del compiuto, rimanendo invece un compimento, un obiettivo
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da raggiungere, cui asintoticamente ci si rivolge : un compimento che segna il
passaggio da una giustizia trascendente a una giustizia concretamente possibile.
In questo quadro possono allora trovare allocazione le strategie volte alla
rea liz zazione di un mondo sostenibile, esplicando pienamente le loro poten -
zialità trasformative e la loro aderenza alle condizioni del reale. Uno dei tratti
in dubbiamente essenziali del concetto di sostenibilità è infatti rintracciabile
proprio nella sua capacità dispositiva nel reale: più precisamente, la sostenibilità
del dibattito ancora in corso; si vedano in tal senso, L. Ferrajoli, Diritti fonda mentali.
Un dibattito teorico, Laterza, Roma-Bari, 2008; G. Zaccaria, Postdiritto. Nuove fonti,
nuove categorie, Il Mulino, Bologna, 2022.
154 Secondo la riflessione di Sen, L’idea di giustizia, cit., p. 119, l’incompletezza
«esplorativa può derivare da difficoltà operative, anziché da una situazione di stallo sul
piano dei concetti e delle valutazioni. I problemi operativi possono essere connessi con
carenze conoscitive, complessità di calcolo o altre barriere pratiche nella sfera
applicativa. (…) nel caso dell’incompletezza assertiva, invece, il carattere parziale della
soluzione è parte integrante delle conclusioni proposte dalla teoria, anche se questa
resta comunque aperta al riesame e all’approfondimento».
155 Cfr. A. Sen, “The importance of incompleteness”, in International Journal of
Economic Theory, 2018, p. 14.
156 Così nel mio saggio “La possibilità della giustizia”, in Teoria e critica della regola -
zione sociale, 2022.
157 Si riprendono qui alcune considerazioni presentate in M. Borrello, P. Nerhot,
Manuale di filosofia del diritto, Giappichelli, Torino, 2012, p. 293.