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La sostenibilità sociale. Spunti di riflessione per un inquadramento 31
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sviluppo sostenibile e la realizzazione di un ordine di «pace universale»
proietta la realizzazione degli obiettivi primariamente entro il piano della
giustizia sociale: in questo senso sono dunque le persone la preoccupazione
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primaria di questa agenda .
Si tratta di una impostazione rilevante e decisiva, nella misura in cui evidenzia
come la possibilità di «trasformazione del nostro mondo» (per riprendere il tito -
lo del documento), necessaria al fine di garantire la possibilità del futuro, non
pos sa che procedere dalla riconfigurazione della relazionalità interumana; in
par ticolare, nel testo vengono esplicitati i principi alla stregua dei quali possa
fatti vamente essere realizzato uno sviluppo sostenibile, che sono segnatamente
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quelli della collaborazione e della solidarietà . Ciò comporta due ordini di con -
seguenze che occorre considerare: il primo verte sulle modalità tramite le quali
rendere operativa la sostenibilità, che segnatamente vengono ricondotte entro
il piano della partecipazione; il secondo, invece, relativo alla declinazione sociale
della sostenibilità, che trova nel principio inclusivo la sua essenza. In breve,
dalla lettura del documento emerge come per poter garantire la possi bilità di
un futuro in cui l’umanità possa realizzarsi pienamente, la sostenibilità delle
scelte operate nel presente dipende essenzialmente dalla capacità di pervenire
a esse secondo un approccio partecipato entro una comunità globale inclusiva.
91 Si afferma infatti nel Preambolo: «non ci può essere sviluppo sostenibile senza
pace, né la pace senza sviluppo sostenibile».
92 Tale preoccupazione avvia allora l’elaborazione degli Obiettivi, che sono dunque
volti ad assicurare che «tutti gli esseri umani possano realizzare il proprio potenziale
con dignità e uguaglianza in un ambiente sano» (cfr. Preambolo).
93 I riferimenti alla necessità di un approccio collaborativo ed espressione di
solidarietà sono diffusamente presenti nell’intero documento. Per quanto riguarda la
modalità cooperativa (richiamata già nel Preambolo dove figura, tra i concetti chiave,
la “collaborazione” intesa come «Collaborazione Globale per lo Sviluppo Sostenibile»),
la si riscontra in generale nella scelta retorica di declinare l’impegno alla sostenibilità
attraverso la metafora di un «grande viaggio collettivo» (rintracciabile nel Preambolo
e poi al punto 4 dell’introduzione) e, più esplicitamente, nella definizione delle
peculiarità di questa «nuova agenda» (punto 18 dell’introduzione), laddove si afferma:
«è la prima volta che i leader mondiali si impegnano in uno sforzo e in un’azione
comune attraverso un’agenda politica così vasta e universale. Ci stiamo incamminando
verso lo sviluppo sostenibile, dedicandoci al perseguimento della crescita globale e a
una cooperazione vantaggiosa che si tradurrebbe in maggiori profitti per tutti i paesi
del mondo». L’approccio solidaristico viene richiamato implicitamente fin dal Pream -
bolo, laddove si promette che «nessuno verrà trascurato», principio poi ribadito anche
nei punti 16, 22, 23 della Introduzione; ma è in particolare al punto 39, dove vengono
definiti i mezzi di attuazione, che si fa espressamente richiamo a «uno spirito di
solidarietà globale».