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La sostenibilità sociale. Spunti di riflessione per un inquadramento 27
Una identificazione che, del resto, continua a impegnare la riflessione teorica.
Si può però provare a inquadrare la questione a partire da un punto prospettico
differente che, in particolare, si incentra sulla dimensione relazionale stessa:
appare, in altri termini, proficuo provare a sondare le implicature di quella
inversione della temporalità, che appunto rovescia il rapporto tra presente e
futuro, ponendo quest’ultimo al principio dell’altro; ciò consente di considerare
la questione della sostenibilità a partire dalle modalità relazionali che essa può
disporre.
Spostando il fuoco dell’attenzione dal «problema relativo al contenuto dei
valori di ognuno, alla convivenza, nella stessa società, di persone con valori
78
diversi» , diviene possibile mettere in discussione e superare la logica compe -
79
titiva tra valori , attingendo alla capacità della sostenibilità di produrre modalità
80
inclusive e collaborative . In questa prospettiva, allora, il legame tra i soggetti
che compongono il “noi” può essere inteso come necessità di rispondere delle
scelte da assumere e delle azioni da intraprendere, a partire dall’irriducibilità
del piano differenziale, a partire cioè da una prospettiva di apertura, che si
espone alla sua revisione e alla conseguente riconfigurazione delle geometrie
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asimmetriche che connotano le determinazioni nel campo della sostenibilità .
priorità e le modalità per perseguirle, purché si riconosca l’essenziale incompletezza di
tali ordinamenti (ibidem). La riflessione teorica, così come i processi decisionali, ruotano
intorno a tale possibilità. Da una prospettiva differente, anche Amartya Sen (L’idea di
giustizia, cit.) sottolinea la necessarietà di una rappresentazione aperta, ed esposta a
revisione continua, nell’ordinamento delle differenti priorità. Si evince pertanto un
carattere in un certo senso costante, e vale a dire la ineliminabile precarietà delle scelte
assunte e da assumere in questo campo o, per utilizzare la chiave ermeneutica assunta
dall’inizio di questa riflessione, la dimensione di apertura propria della sostenibilità.
78 S. Maffettone, “Il ruolo dei valori”, in Rivista di studi di sostenibilità, n. 1, 2011,
p. 20. Si affronteranno nelle prossime pagine (a cui si rimanda) le modalità di questa
convivenza, che saranno in particolare riportate ai criteri dell’inclusività e della
partecipazione.
79 In tal senso, I. Cruz, “Sustainability Re-examined Through a Human Develop -
ment Perspective”, cit., p. 138.
80 La modalità collaborativa è indubbiamente impegnativa e difficile, poiché chiede
di mettere insieme soggetti che hanno interessi distinti e confliggenti e che non occu -
pano posizioni paritarie (cfr. in tal senso, R. Sennet, Insieme. Rituali, piaceri, politiche
della collaborazione, tr. it., Feltrinelli, Milano, 2012); è pertanto una modalità altamente
sfidante sul piano delle scelte sostenibili, ma comunque plausibile e, a parere di chi
scrive, opportuna, essendo chiaro che «tutto ciò che possiamo fare è avvicinarci
all’obiettivo in quanto ci è possibile», così B. Barry, “Sostenibilità e giustizia intergene -
razionale”, cit., p. 80.
81 A. Sen, “Sviluppo sostenibile e responsabilità”, in Rivista bimestrale di cultura e