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La realizzazione della qualità della vita nelle «città sostenibili»             139


            parola, proprio l’intervento intorno al patrimonio culturale diviene il perno di
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            ricostruzione dello stesso tessuto sociale .


            17. Il valore delle iniziative bottom up

               Se è vero che, come si è visto, il sistema italiano pare privilegiare un’ap -
            proccio al patrimonio culturale ancora sostanzialmente top down, va tuttavia
            se gnalato il progressivo aumento di iniziative cd. bottom up, in cui collettività
            locali decidono di “farsi carico” di quelle espressioni di culturalità, materiali ed
            im materiali, intervenendo in attività di recupero e valorizzazione variamente
            declinate. Si tratta, a ben guardare, di vere e proprie “comunità di eredità”, nel
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            senso definito dalla Convenzione di Faro , che costituiscono autentiche fucine
            di innovazione capaci non di rado di attrarre l’attenzione anche delle istituzioni
            su realtà per così dire minori, spesso collocate in zone urbane più disagiate e,
            comunque, al di fuori dei percorsi turistici tradizionali. Grazie ad esse vengono
            appunto rivitalizzate aree urbane, ma anche tradizioni, in una crasi tra dimen -
            sione materiale e immateriale in cui diviene difficile stabilire i reciproci confini.
            Talora si tratta di iniziative spontanee che poi si strutturano e danno luogo ad
            im por tanti esperienze culturali aperte alla collettività ed autentica mente
            inclusive.
               Si è parlato a questo proposito di “welfare culturale” per indicare appunto
            processi della natura descritta e che in taluni casi hanno finito per trainare il
            legislatore statale nella regolamentazione di fenomeni divenuti sempre più
            rilevanti. I progetti in questione possono essere inquadrati in forme di “rigene -
            razione su base culturale”, che possono comprendere il riuso o la riqualifi -
            cazione di spazi abbandonati per la creazione di servizi culturali per le comunità
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            di riferimento .



               92  Sulla capacità dell’urbanistica di conformare non solo lo ius aedificandi ma anche
            il cd. immateriale culturale, cfr. per tutti A. BARTOLINI, Patrimoni culturali e limitazioni
            urbanistiche, in Dir. Amm. 2022, 995 ss. Si vedano tuttavia le osservazioni di P. URBANI,
            Ripensare la città o la città contemporanea? Note a margine, in Dir. e Proc. Amm., 2021,
            831 ss. L’A. Si interroga sul significato delle varie forme di rigenerazione, recupero,
            rivitalizzazione urbana chiedendosi se davvero esse si traducano in azioni positive per
            la civitas, implementando politiche di recupero del rapporto tra potere pubblico e
            interessi della comunità rappresentata, ovvero se non generino gli elementi di una
            sfrenata competitività, del laisser faire, dei consumi.
               93  V. infra nel testo.
               94  Sul fenomeno, che invero presenta margini troppo ampi per poter essere
            compiutamente affrontato in queste riflessioni, di veda C. VITALE, Rigenerare per
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