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La realizzazione della qualità della vita nelle «città sostenibili» 135
in relazione alle quali possono essere individuati interventi di recupero e
riqualificazione ovvero di valorizzazione (art. 143, c. 1, lett. g) e che potrebbero
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anche generare nuovi valori paesaggistici (ai sensi dell’art. 131, c. 5) . La
tripartizione evidenzia come anche in questo caso, la pianificazione territoriale
sia in grado di identificare valori culturali al di là delle procedure vincolistiche,
capaci di intercettare la percezione identitaria delle comunità, in linea con
quanto prescritto dalla Convenzione Europea sul Paesaggio. L’osser vazione, se
rapportata al tema di queste riflessioni, consente di cogliere il rilievo dei piani
paesaggistici anche in riferimento agli insediamenti urbani e al di là, come si è
visto, degli stretti limiti del vincolo codicistico su quelle parti di “valore estetico
e tradizionale” di cui all’art. 136, c. 3. Peraltro, la prospettiva dinamica in cui il
territorio fisiologicamente (e ben più del bene storico-artistico) si colloca, porta
in primo piano il ruolo delle amministrazioni pubbliche quali promotori e
facilitatori (“promuovono e sostengono” secondo l’art. 131, c. 5) anche di
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realizzazione di nuovi valori paesaggistici coerenti ed integrati . Risulta facile,
a questo proposito, il collegamento con la vitalità della città di cui si è detto e
del delicato compito posto in capo agli attori istituzionali di com prendere ed
interpretare il sentimento identitario della collettività.
A livello più generale e, dunque, con una maggiore attenzione alla compo -
nente umana della città, in linea con l’idea di una pianificazione in grado di
guidare la trasformazione della città in città culturale sostenibile, va rilevato
come il tema intercetti quello dell’oggetto del più recente dibattitto che si fonda
sull’acquisita consapevolezza del venir meno della cd. neutralità della pianifi -
cazione urbanistica rispetto ai diritti fondamentali della persona. In merito è
stato significativamente evidenziato come il diritto urbanistico vada radical -
mente ripensato partendo dalla sua stessa ratio, dalla sua funzione e dalla sua
funzionalizazione nel senso che il corretto uso del terreno non può più essere
lo scopo, «ma lo strumento attraverso il quale contribuire a realizzare l’effettività
82 E. BOSCOLO, Paesaggio e beni ambientali, in S. NESPOR, L. RAMACCI (a cura di ),
Codice dell’ambiente, Milano, 2022, 2177; S. AMOROSINO, La valenza materiale ed
immateriale dei paesaggi urbani di rilievo storico, in Urb. e App., 2023, I, 27 ss. Sulla
diversa declinazione della valorizzazione in riferimento alle tre categorie indicate, cfr.
L. CASINI, La valorizzazione del paesaggio, in Riv. Trim. Dir. Pubbl., 2014, 385 ss.
83 Si è peraltro evidenziato da parte di sensibile dottrina come “rispetto ai paesaggi
l’urbanistica assume quindi una funzione tesa ad assicurare non un ‘doppione’ della
tutela bensì una costante attenzione a fare in modo che ogni trasformazione di ponga
in correlazione con le caratteristiche del contesto in cui si inserisce, con l’obiettivo di
un costante miglioramento del mosaico paesaggistico e, detto altrimenti, dell’attitudine
del territorio a proiettare senso identitario” (così E. BOSCOLO, Oggetti, funzioni, cit.,
30).