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                Su quest’ultimo profilo, va doverosamente richiamata anche l’Agenda urbana
             per l’UE, cd. Patto di Amsterdam, adottato nel corso della riunione informale
             dei Ministri Europei responsabili degli affari urbani il 30 maggio 2016. Vi si
             sottolinea, in particolare, il fatto che la coesione economica, sociale e territoriale
             dell’UE e la qualità della vita dei suoi abitanti dipendono largamente dal suc -
             cesso dello sviluppo urbano sostenibile (nel cui contesto, giova ribadirlo, anche
             la tutela del patrimonio culturale gioca un ruolo assai significativo); vi si ricorda
             altresì, l’importanza strategica di un approccio equilibrato, durevole e integrato
             delle problematiche urbane che dovrebero coprire tutti i principali aspetti dello
             sviluppo urbano (ivi compreso quello culturale) al fine di garantire una solida
             governance e politica urbana. Sostanzialmente tuttavia la questione della
             dimensione culturale della città non sembra trovare collocazione come questio -
             ne autonoma nè tantomeno figura all’interno della  initial list of Priority
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             Themes . Invero l’Agenda Europea richiama in proprosito come l’Unione
             Europea non abbia compenza in alcune delle materie e dunque «the Partner -
             ships shall consider the relevance of the following cross-cutting issues for the
             selected priority themes», purtuttavia dedica comunque attenzione alla dimen -
             sione culturale della città in relazione alla «Urban regeneration, including social,
             economic, environmental, spatial and cultural aspects, also linked to the brown -
             field redevelopment with the objective of limiting greenfield consumption».



             culturale della città ancorché si rilevi espressamente come “Most cities are unique,
             historically grown centres of outstanding cultural value shaping Europe’s urban heritage
             and the identity of its citizens. Thus, culture is at the core of any sustainable urban
             development, including the preservation and development of the built and other
             cultural heritage” e, ancora, “Cultural and political traditions have been foundations
             for the development of cities reflecting democratic rights and values. Cities are also
             laboratories for new forms of problem-solving and test beds for social inno vation”.
             Significativo, tuttavia, è che nell’ambito delle tre dimensioni delle città europee soste -
             nibili declinati dalla Carta – la città giusta, la città green e la città produttiva – all’interno
             della prima si afferma che “All social groups, including the most vulnerable, should
             have equal access to services of general interest, including education, social services,
             health care and culture”. Si riconferma, rispetto alla Carta del 2007, l’importanza degli
             spazi pubblici e quella della conservazione e rivitalizzazione del patrimonio cultu rale
             costruito; particolare rilievo è dato infine al tema della pianifi cazione ancorché, per
             quanto qui di interesse, non vi sia menzione del patrimonio culturale all’interno delle
             indicazioni che la riguardano.
                56  All’interno della lista figurano invece: Inclusion of migrants and refugees; Air
             quality; Urban poverty; Housing; Circular economy; Jobs and skills in the local
             economy; Climate adaptation (including green infrastructure solutions); Energy
             transition; Sustainable use of land and Nature-Based solutions; Urban mobility; Digital
             transition; Innovative and responsible public procurement.
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