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120 Cristina Videtta
Su quest’ultimo profilo, va doverosamente richiamata anche l’Agenda urbana
per l’UE, cd. Patto di Amsterdam, adottato nel corso della riunione informale
dei Ministri Europei responsabili degli affari urbani il 30 maggio 2016. Vi si
sottolinea, in particolare, il fatto che la coesione economica, sociale e territoriale
dell’UE e la qualità della vita dei suoi abitanti dipendono largamente dal suc -
cesso dello sviluppo urbano sostenibile (nel cui contesto, giova ribadirlo, anche
la tutela del patrimonio culturale gioca un ruolo assai significativo); vi si ricorda
altresì, l’importanza strategica di un approccio equilibrato, durevole e integrato
delle problematiche urbane che dovrebero coprire tutti i principali aspetti dello
sviluppo urbano (ivi compreso quello culturale) al fine di garantire una solida
governance e politica urbana. Sostanzialmente tuttavia la questione della
dimensione culturale della città non sembra trovare collocazione come questio -
ne autonoma nè tantomeno figura all’interno della initial list of Priority
56
Themes . Invero l’Agenda Europea richiama in proprosito come l’Unione
Europea non abbia compenza in alcune delle materie e dunque «the Partner -
ships shall consider the relevance of the following cross-cutting issues for the
selected priority themes», purtuttavia dedica comunque attenzione alla dimen -
sione culturale della città in relazione alla «Urban regeneration, including social,
economic, environmental, spatial and cultural aspects, also linked to the brown -
field redevelopment with the objective of limiting greenfield consumption».
culturale della città ancorché si rilevi espressamente come “Most cities are unique,
historically grown centres of outstanding cultural value shaping Europe’s urban heritage
and the identity of its citizens. Thus, culture is at the core of any sustainable urban
development, including the preservation and development of the built and other
cultural heritage” e, ancora, “Cultural and political traditions have been foundations
for the development of cities reflecting democratic rights and values. Cities are also
laboratories for new forms of problem-solving and test beds for social inno vation”.
Significativo, tuttavia, è che nell’ambito delle tre dimensioni delle città europee soste -
nibili declinati dalla Carta – la città giusta, la città green e la città produttiva – all’interno
della prima si afferma che “All social groups, including the most vulnerable, should
have equal access to services of general interest, including education, social services,
health care and culture”. Si riconferma, rispetto alla Carta del 2007, l’importanza degli
spazi pubblici e quella della conservazione e rivitalizzazione del patrimonio cultu rale
costruito; particolare rilievo è dato infine al tema della pianifi cazione ancorché, per
quanto qui di interesse, non vi sia menzione del patrimonio culturale all’interno delle
indicazioni che la riguardano.
56 All’interno della lista figurano invece: Inclusion of migrants and refugees; Air
quality; Urban poverty; Housing; Circular economy; Jobs and skills in the local
economy; Climate adaptation (including green infrastructure solutions); Energy
transition; Sustainable use of land and Nature-Based solutions; Urban mobility; Digital
transition; Innovative and responsible public procurement.