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             all’urbanizzazione e alla pianificazione (il terzo), non menzionava all’interno di
             essa il patrimonio culturale; in secondo luogo, il patrimonio culturale pare così
             poter assumere un ruolo cruciale e conformativo all’interno della pianificazione
             arrivando a plasmare lo stesso assetto urbano, peraltro dirigendosi anche, come
             si è detto, ad evitare fenomeni di segregazione e, all’opposto di gentrificazione
             che, come visto nei paragrafi che precedono, costituiscono un rischio reale delle
             politiche di intervento urbano. L’importanza della pianificazione urbana d’altro
             canto è una conseguenza naturale della considerazione – come si è detto già
             presente fin dall’origine dell’attenzione politica internazionale sul tema della
             sostenibilità – per la quale, una volta individuata come decisiva l’attenzione sulla
             città nel momento in cui la qualità della vita diviene obiettivo delle politiche di
             sostenibilità, si prende atto che le pressioni sulle città derivano fondamental -
                                                                                 53
             mente da una massiccia urbanizzazione associata a pressioni economiche .
                Merita attenzione il fatto che nello stesso anno, la Nuova Agenda Europea
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             per la Cultura , contiene un interessante, ancorché quantitativamente non am -



                53  A parere di chi scrive sembra questo un passaggio fondamentale, peraltro rimasto
             pre ce dentemente un po’ sottotraccia. Merita tuttavia una menzione il precedente rap -
             pre sentato dalla Raccomandazione Unesco del 2011 sul Paesaggio storico urbano, che
             già sottolineava come “La conservazione del patrimonio urbano dovrebbe essere inte -
             grata nella pianificazione e nelle pratiche di politica generale in relazione al più vasto
             contesto urbano. (…)In particolare, le responsabilità dei diversi interessati (stake -
             holders) sono le seguenti: a) Gli Stati Membri dovrebbero integrare le strategie di
             conservazione del patrimonio urbano nelle politiche e nei programmi di sviluppo
             nazionale secondo l’approccio al paesaggio storico urbano. All’interno di questa
             cornice, le autorità locali dovrebbero preparare i piani di sviluppo urbano tenendo in
             considerazione i valori dell’area, incluso il paesaggio ed altri valori del patrimonio e le
             loro caratteristiche collegate” (22). Va ricordato altresì che il Rapporto Brundtland
             aveva sottolineato l’importanza di governare il processo di urbanizzazione «so as to
             avoid a severe deterioration  in the quality of life» senza tuttavia menzionare il
             patrimonio culturale (chapter 2, n. 54).
                54  Comunicazione della Commissione al Parlamento Europeo, al Consiglio, al Comi -
             tato Economico e Sociale Europeo e al Comitato delle Regioni, Bruxelles, 22.5.2018
             COM (2018) 267 final. L’Agenda Urbana delinea un metodo di lavoro a più livelli che
             prevede una cooperazionetra le diverse parti al fine di identificare le sfide urbane. È di
             sicuro interesse rilevare come la Comunicazione segua idealmente l’Agenda europea per
             la cultura in un mondo in via di globalizzazione  del 2007 (Bruxelles, 10.5.2007
             COM(2007) 242 def) la quale tuttavia non aveva focalizzato l’interesse sulle città come
             ambito autonomo di interesse strategico. L’Agenda era integrata dal Documento di
             lavoro dei servizi della Commissione che prevede l’Inventario delle azioni comunitarie
             nel campo della cultura; all’interno di questo è menzionato il contributo “indiretto” che
             i settori culturali e creativi sono destinati ad avere sull’ambiente socioeconomico
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