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La realizzazione della qualità della vita nelle «città sostenibili»             113


            le politiche vengono permeate dal contributo di una corretta presa in consi -
            derazione della cultura.
               A bene vedere il target 11.4 utilizzava i verbi «protect and safeguard»
            assumendo una prospettiva (almeno apparentemente) riduttiva rispetto al
            poten ziale del patrimonio culturale; poteva sembrare in altre parole che la
            sostenibilità della città, sotto questo profilo, fosse soddisfatta da una «mera»
            protezione dell’esistente, dimenticandosi così la dimensione necessariamente
            dinamica e vitale in cui il patrimonio culturale, come si è visto, si colloca.
               Se dunque potrebbe (probabilmente) sostenersi come la «cultura» assumesse
            all’interno dell’undicesimo SDG una posizione quasi isolata (nel target 11.4),
            collocandosi solamente come una delle azioni necessarie al conseguimento del
            goal, la Dichiarazione del 2015 rimarca invece il contributo, per così dire,
            trasversale che la stessa può assumere nella realizzazione della città sostenibile,
            e non solo come oggetto di azioni specifiche di protezione (secondo quanto
            detto).
               Questo è particolarmente evidente, come accennato, laddove si leggano
            congiuntamente i targets del SDG 11 dell’Agenda e (soprattutto) gli ultimi
            outcomes della Dichiarazione.
               Se infatti l’Agenda prescrive una riduzione dell’impatto ambientale negativo
            pro-capite della città (11.6), la Dichiarazione del 2015 prescrive che le città siano
            «sostenibili, verdi e relilienti» e, a tal fine, occorre integrare il patrimonio e i
            saperi tradizionali nelle soluzioni innovative e centrate sulla cultura per la
            risoluzione di problemi ambientali; se la prima prescrive azioni volte a fornire
            accesso universale a spazi verdi e pubblici sicuri, inclusivi e accessibili (11.7), la
            seconda precisa che, in tale direzione, deve essere valorizzato il patrimonio e le
            attività culturali e creative al fine di promuovere la coesione sociale e assicurare
            l’accesso a spazi pubblici «di qualità e ben progettati»; e, ancora, laddove
            l’Agenda afferma che occorre supportare i positivi legami economici, sociali e
            ambientali tra aree urbane, periurbane e rurali (11.a), la seconda afferma che
            occorre rafforzare i legami tra aree rurali e urbane, rispettando il valore culturale
            delle località minori e dei paesaggi e rafforzare i legami di questi colle città. Per
            finire, entrambi i ducumenti convergono pure nel prescrivere una governance
            partecipata (11.3) a proposito della quale la Dichiarazione specifica anche la
            necessità che si elaborino indicatori che consentano di valutare il ruolo e
            l’impatto della cultura sullo sviluppo urbano.
               Le riflessioni proposte evidenziano, dunque, come il tema della «città
            culturale sostenibile» non possa esaurirsi nella sola lettura del target 11.4
            dell’Agen da neppure laddove, come si è proposto, si assegni all’espressione
            «patrimonio culturale e naturale del mondo» quello di «patrimonio storico
            urbano». In altre parole, un patrimonio monumentale ben conservato ed acces -
            sibile e il sostegno al mantenimento e alla trasmissione del patrimonio imma te -
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