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             culturale sia della qualità degli ambienti storici quali condizioni essenziali per
             la costruzione di città sostenibili. Le indicazioni, ampie ed articolate, riguarda -
             vano dunque proprio le due componenti della città: la città «costruita» e la città
             come fucina di creatività. Si auspicava così che le comunità locali si attivassero
             per preservare e valorizzare questi ambienti in armonia con il loro contesto
             naturale e che fossero implementate politiche sensibili alla cultura che promuo -
             vessero il rispetto della diversità, la trasmissione e la continuità dei valori e
             l’inclusione rafforzando la rappresentanza e la partecipazione degli individui e
             delle comunità alla vita pubblica e migliorando la situazione dei gruppi più
             svantaggiati; l’utilizzazione di infrastrutture culturali come musei e altre strut -
             ture culturali come spazi per il dialogo e l’inclusione sociale, contribuendo a
             ridurre la violenza e promuovere la coesione; la promozione di una riqualifi -
             cazione culturale delle aree urbane, e in particolare degli spazi pubblici, al fine
             di preservare il tessuto sociale, migliorare i benefici economici e aumentare la
             competitività, stimolando tutta una serie di beni culturali immateriali e espres -
             sioni creative contemporanee; infine, ma non per importanza, l’impulso ad
             industrie culturali e creative, insieme alla rigenerazione urbana basata sul patri -
             monio e al turismo sostenibile, come potenti sottosettori economici che gene -
             rano posti di lavoro verdi, stimolano lo sviluppo locale e incoraggiano la
             creatività.
                Tali temi sono ulteriormente sviluppati in occasione della Conferenza
             Internationale de Hangzhou su «La cultura per le città sostenibili» (10-12
             dicembre 2015), all’indomani dell’adozione dell’Agenda 2030, in cui si racco -
             manda che si operi a favore di paradigmi di sviluppo urbano centrati sulle
             persone e che, pertanto, necessariamente, tengano in conto la cultura, che di
             quelle è evidentemente espressione.
                La «Nuova Agenda urbana» dunque deve integrare pienamente il patrimonio
             culturale, le industrie culturali e creative «ainsi qu’une compréhension de
             l’imagination innée et de l’intelligence collective de la population», poiché tali
                                                                                 44
             elementi sono dei «prerequisiti» per le città sicure, resilienti e sostenibili .
                Diverse le vie di integrazione della cultura nell’Agenda Urbana indicate in
             relazione alle quali si legge, più esplicitamente che nel 2013, lo sforzo di





                44  La Conferenza internazionale sulla “Cultura per le città sostenibili” (10-12
             dicembre 2015, Hangzhou, Repubblica popolare cinese) si è conclusa con l’adozione
             dei cd. Hangzhou Outcomes, che hanno evidenziato nove raccomandazioni chiave
             finalizzate a sfruttare il potere della cultura per lo sviluppo urbano sostenibile da tenere
             in considerazione nel Rapporto Globale sulla Cultura e lo Sviluppo Urbano Sostenibile
             e, infine, nell’elaborazione della “Nuova Agenda Urbana” da adottare nella Conferenza
             di Quito (Equador) nell’ottobre 2016 (Habitat III). Sul punto, v. infra nel testo.
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