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             il nuovo approccio deve tenere conto del ruolo della cultura «in quanto sistema
             di valori e quadro per costruire uno sviluppo realmente sostenibile», della
             necessità di «mettere a profitto» l’esperienza delle generazioni passate, del
             riconoscimento della cultura come parte integrante del patrimonio mondiale e
             locale e come sorgente di creatività e rinnovamento.
                Alcune delle azioni sollecitate paiono ai fini di queste riflessioni di particolare
             interesse e, segnatamente, forniscono una chiave di lettura del fenomeno come
             disegnato nei più recenti approcci.
                In particolare la cultura assume un ruolo chiave come strumento di
             implementazione di processi di pace: il dialogo interculturale, il riconoscimento
             e il rispetto per la diversità culturale possono forgiare società più inclusive,
             stabili e resilienti; garantire i diritti culturali, l’accesso a beni e servizi culturali,
             la libera partecipazione alla vita culturale e la libertà di espressione artistica è
             fondamentale per creare società inclusive ed eque. Si tratta dunque di una
             risorsa essenziale per il benessere delle generazioni attuali e future e pertanto
             occorre rafforzare i programmi di protezione e promozione di essa eviden -
             ziandone l’aspetto costitutivo del patrimonio comune ed il ruolo centrale nella
             vita della società, integrandola sia nei settori di sviluppo sia nei programmi
             educativi.


             9. Il significato della protezione del patrimonio culturale come
                strumento di realizzazione di «città sostenibili». Ipotesi di
                lettura del target 11.4

                Così delineato lo scenario di riferimento, è possibile a questo punto indagare
             più a fondo se e come l’Agenda 2030 si mostri sensibile alle indicazioni conte -
             nute nei documenti analizzati, specialmente, nella Dichiarazione di Hangzhou.
                Ad una prima lettura è inevitabile osservare con una certa costernazione
             come sia veramente molto (rectius, troppo) circoscritto lo spazio dedicato alla
             cultura. Se infatti neppure in questo caso essa assurge al livello di autonomo
             pilastro dello sviluppo sostenibile, neppure è previsto un SDG specifico
             dedicato a questo tema; lo stesso termine «cultura» compare pochissime volte
             nel testo dell’Agenda stessa e, comunque, in ambiti ove tale tematica viene a
             intersecarsi con altri problemi maggiormente sentiti (es. il turismo sostenibile o
             il tema dell’educazione al rispetto).
                Ad un’analisi più attenta tuttavia può forse sostenersi come la cultura non
             sia del tutto assente e, anzi, sia possibile attribuirle un ruolo tutt’altro che
             secondario.
                Cruciale è il riferimento generale, contenuto nel p. 8, al rispetto per la
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