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86aPATRIZIA ARENA

                           rebbe stata costretta dallo zio e che proprio lì ne avrebbe causato la morte.
                           Sembra quasi che in questo passo, che ripropone lo schema costante della
                           revisione storiografica della figura dell’imperatore successiva alla sua morte
                           volta alla vituperatio, in cui le vicende familiari di Domiziano caratterizzate
                           da luxuria e pravitas sono opposte ai suoi interventi di correctio morum, si
                           suggerisca che anche la sua relazione incestuosa e forse il tragico epilogo si
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                           fossero consumati nell’Albanum . Nonostante la carenza delle fonti in pro-
                           posito, bisogna presupporre la sua presenza preminente nel Palatium e nella
                           residenza  di  Albano  nel  periodo  dell’allontanamento  di  Domitia  nell’82/3
                           (Iulia era infatti Augusta), così come una sua presenza in subordine a Domi-
                           tia dopo il ritorno di costei e fino all’89. Due Augustae per un decennio circa
                           convissero nell’aula, determinando la formazione e la disposizione di oppo-
                           ste partes nella corte intorno ad esse, da cui si originarono i diversi rumores
                           concernenti la contrapposizione tra le due donne per i favori sessuali di Do-
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                           miziano .  Costituiscono  una  testimonianza  rilevante  gli  aurei  coniati
                           nell’88/9 con la legenda Concordia in relazione sia a Domitia sia a Iulia, un
                           tentativo dell’imperatore e dei suoi consiglieri di fugare ogni ipotesi di di-
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                           scordia tra le due . Gli anni successivi,  mentre  Domiziano era impegnato
                           con le campagne sul fronte danubiano, dovettero essere di pace relativa per
                           Domitia e dovettero vedere un suo ruolo di rilievo nella vita politica a Roma.
                             Per quanto concerne la presenza nell’Albanum di amici principis e mem-
                           bri del consilium, essa è documentata dalla quarta satira di Giovenale che,
                           come  ben  noto,  fornisce  una  preziosa  descrizione,  quantunque  distorta,  di
                           una  riunione  del  consilium  di  Domiziano,  che  sarebbe  stato  convocato
                           nell’83, tramite lo schiavo ab admissione Liburnus, per discutere di un tema
                           non di rilievo per la politica o le campagne militari, ma riguardante la tavola,
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                           quale la cottura di un rombo di notevoli dimensioni . Vi sono riportati i no-
                           mi di undici uomini, di cui molti dovettero aver fatto parte del consilium du-
                           rante i regni del padre e del fratello. Erano ricompresi diversi consulares ite-
                           rum e tertium, che avevano acquisito esperienza nel corso dei loro molteplici
                           incarichi, il praefectus Urbi, il prefetto al pretorio. Vengono citati, infatti:
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                           Plotius Pegasus, praefectus Urbi e noto giurista ; Q. Vibius Crispus, consul


                             62  Plin., Ep. 4.11.6; Iuv., 2.29; Suet., Dom. 22.2. Cfr. VINSON, 1989, p. 432-438; FRASER,
                           2015, p. 234-235.
                             63  Cfr. WOOD, 1999, p. 21; HIDALGO DE LA VEGA, 2003, p. 63; FRASER, 2015, p. 234-235;
                           FOUBERT, 2021, p. 98.
                             64  Per entrambe era ritratto il pavone di Giunone, simbolo di concordia coniugale. Per Domitia
                           vd. RIC II.1, n. 678-681; per Iulia Titi RIC II.1, n. 683-684 = BMCRE n. 250, pl. 67.18, pl. 67.19.
                             65  Iuv., 4.36-119.
                             66  PIR  VI, P 512, 219-220; CROOK, 1955, p. 177 nt. 251; CHAMPLIN, 1978, p. 269-278;
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                           VASSILEIOU, 1984, p. 49 nt. 65; JONES, 1992, p. 54-55.
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