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84aPATRIZIA ARENA
periale con il suo consorte. Ella aveva ben consolidato la sua posizione nella
domus imperiale, avendo generato un figlio da Domiziano nel 73, T. Flavius
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Caesar, che purtroppo morì nell’81 o nell’82 . Fino all’82 era stata rispet-
tata e onorata da Domiziano in virtù del suo ruolo di genitrice di un erede al
soglio imperiale, per di più con sangue giulio-claudio; tuttavia, dopo la
morte del bambino, qualcosa mutò negli equilibri tra i due coniugi e anche
nella corte, poiché si modificò la considerazione in cui Domiziano teneva la
moglie ai fini della successione, avendo ella raggiunto i trent’anni e non
dando garanzie di poter generare un altro erede, e verosimilmente si concepì
l’idea dell’opportunità di un suo allontanamento con il pretesto dell’adulterio
per consentire un nuovo matrimonio, questa volta proprio con la nipote Giu-
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lia, figlia di Tito . Lo scandalo dell’83 ebbe dunque motivazioni politiche,
legate alla successione dinastica; l’accusa di adulterio a Domitia Longina
nacque dalla volontà di rimuoverla dalla domus Augusta, sostituendola nel
BRUNT, 1975, p. 143; JONES, 1992, p. 40-42. Ursus era inoltre parente di M. Arrecinus Cle-
mens, forse il cognato, quindi era imparentato con la dinastia regnante tramite gli Arrecini (su
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Arrecinus Clemens maior vd. PIR I, A 1073, p. 209-210). Fu prefetto dell’annona tra il 73-74
e il 76, prefetto d’Egitto fino almeno al 79, prefetto al pretorio fino all’83 e consul III: PIR 2
IV, I 630, p. 295-297; SYME, 1980, p. 66; MURISON, 1999, p. 216. Egli stesso, poi, corse peri-
colo di vita, «poiché non gradiva le imprese compiute da lui» (Cass. Dio, 67.4.2) e sarebbe
stato salvato dall’intervento di Iulia, che era sua cugina, in quanto figlia di Arrecina Tertulla.
53 Suet., Dom. 3.1.
54 Flavia Giulia era figlia di Tito e di Arrecina Tertulla, aveva sposato T. Flavius Sabinus
IV, nipote di Flavius Sabinus II fratello di Vespasiano, prima della morte del padre. Fu insi-
gnita del titolo di Augusta molto giovane, probabilmente nel giugno del 79, e questo corrobo-
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rava la sua posizione nella corte (KIENAST, ECK, HEIL, 2017 , p. 107-108). Il conferimento del
titolo insieme con il matrimonio poté determinare la successiva attribuzione dello stesso titolo
a Domitia Longina da parte di Domiziano il 1° ottobre dell’81 (CIL VI.2060), in modo che
ella non fosse e non apparisse subordinata alla nipote nella domus Augusta. Il matrimonio di
Giulia con Flavius Sabinus IV potenzialmente garantiva una seconda linea di successione,
comunque interna alla famiglia flavia, che poté destare preoccupazione in Domiziano e nel
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suo entourage. Per Flavius Sabinus IV: PIR III b, F 355, p. 169-170; TOWNEND, 1961, p. 55
s.; VIDMAN, 1982, p. 43; JONES, 1992, p. 46-47; LEVICK, 2002, p. 205-206. Era stata offerta in
sposa a Domiziano nei primi anni 70 da Vespasiano e Tito, ma era stata rifiutata dal giovane
principe; se tale matrimonio fosse stato celebrato, esso avrebbe garantito una successione in-
terna alla famiglia flavia attraverso la generazione di un erede: Suet., Dom. 22.2. Per la data-
zione della proposta cfr. JONES, 1992, p. 33 che propende per la tarda estate-autunno del 70;
contra LEVICK, 2002, p. 203, che sostiene un periodo successivo a questo, quando Domiziano
era già sposato. Altri matrimoni interni alla gens erano stati pianificati: Flavia Domitilla III,
figlia di Flavia Domitilla II sorella di Tito e Domiziano, aveva sposato T. Flavius Clemens,
anch’egli figlio di T. Flavius Sabinus III. Questi aveva preso in moglie verosimilmente
un’Arrecina, figlia di M. Arrecinus Clemens, prefetto al pretorio sotto Caligola, sorella di M.
Arrecinus Clemens II, ugualmente nominato prefetto al pretorio sotto Vespasiano e consul
iterum nell’85, e sorella anche di Arrecina Tertulla, prima moglie di Tito e madre di Giulia:
JONES, 1992, p. 33 s.; CENERINI, 2009, p. 83-94.