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GOVERNARE L’IMPERO IN VILLA: DOMIZIANO, L’ALBANUM E LA CORTEa83

                           tele paterne e di una serie di relazioni politiche di rilievo, sia quando si tro-
                           vava a Roma sia quando si trovava nell’ager Albanus, doveva attrarre intor-
                           no a sé un buon numero di uomini illustri (anche per le salutationes che ri-
                                                                          50
                           guardavano pure le mogli e le madri degli imperatori ) che, grazie alla sua
                           influenza, riuscivano ad avere accesso al consorte e a ottenere incarichi di
                           rilievo; essi, inoltre, in quanto esponenti della corte, agivano in suo favore,
                           supportandola  e  rendendone  stabile  la  posizione  nella  domus Augusta  al
                           momento del suo ingresso nella famiglia imperiale  e nei frangenti di crisi
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                           coniugale e dinastica . Dal 70, anno probabile del matrimonio, all’82/3, an-
                           no dello scandalo del suo presunto  adulterio e del conseguente  ripudio da
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                           parte di Domiziano , Domitia dovette frequentare assiduamente la villa im-


                             50  Cfr. ARENA, GOLDBECK, 2010, p. 435-442; DAVENPORT, 2022, p. 294-295.
                             51  Si possono annoverare diversi personaggi della pars di Corbulone. Q. Iulius Cordinus
                           Rutilius Gallicus fu proconsul provinciae Asiae II dall’82 all’84, consul suffectus II nell’85 e
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                           praefectus Urbi nell’88-92: PIR  VII 1, R 248, p. 134-136; MODUGNO, PANCIERA, ZEVI, 1973,
                           p. 87 s.; GALLIVAN, 1981, p. 190, 216; ECK, 1985 a, p. 482; SYME, 1988 b, p. 515; SYME,
                           1988 c, p. 615-616; VERVAET, 2003, p. 443; VIDMAN, 1982 a, p. 44; VIDMAN, 1982 b, p. 292-
                           293. T. Aurelius Fulvus fu amico di Domiziano, consul ordinarius II nell’85 e praefectus Urbi
                           probabilmente  dal  92:  ALFÖLDY,  1969,  p.  19  s.;  GALLIVAN,  1981,  p.  199-200.  M. Ulpius
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                           Traianus Maior:  PIR   VIII  2,  V  864,  p.  443-445;  NICOLS,  1978,  p.  103-104;  CABALLOS-
                           RUFINO, 1990, p. 305-313; FRANKE, 1991, p. 191-196. Sex. Vettulenus Cerialis fu legatus le-
                           gionis V Macedonicae nel 67-70, legatus legionis X Fretensis e legatus Augusti pro praetore
                           Iudaeae nel 70-71, console nel 72 o 73, adlectus inter patricios nel 73-74, governatore di Me-
                           sia dal 74 fino al 78-79: ECK, 1970, p. 92-121; GALLIVAN, 1981, p. 203; JONES, 1983, p. 518;
                           FRANKE, 1991, p. 111-113. Il fratello C. Vettulenus Civica Cerialis, adlectus inter patricios,
                           fu console verso il 75, governatore di Mesia nell’82, e fu giustiziato per cospirazione durante
                           il proconsolato d’Asia dell’87-88: CIL XVI.28; SYME, 1957, p. 316; ECK, 1970, p. 86-130;
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                           JONES, 1983, p. 517. T. Iulius Alexander: PIR  IV 3, I 139, p. 135-137; BRUNT, 1975, p. 143;
                           JONES, 1989, p. 128 nt. 10; Sex. Iulius Frontinus fu console nel 73, fu poi in Britannia come
                           successore di Petilius Cerialis Caesius Rufus, fu legatus Augusti nella guerra contro i Catti
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                           verosimilmente tra l’81 e l’83/4 d.C. e consul III nel 100: PIR  IV, I 322, p. 214-216; ECK,
                           1970, p. 108-109; ECK, PANGERL, 2003, p. 205-211.
                             52   Nell’83  Domizia  fu  ripudiata  da  Domiziano  che  avrebbe  scoperto  la  sua  relazione
                           adulterina con il mimo Paride; ella si salvò dalla condanna a morte grazie all’intervento del
                           prefetto al pretorio L. Iulius Ursus, ma non scampò ad essa l’amante. Tuttavia questa separa-
                           zione fu di breve durata perché Domiziano la richiamò presto al pulvinar a causa della mobi-
                           litazione della plebs urbana per il ritorno dell’Augusta, verosimilmente sollecitata dai potenti
                           membri dell’aristocrazia di corte tramite le loro clientele, come diverse volte era accaduto in
                           età giulio-claudia: Suet., Dom. 3.1; 10.4; Cass. Dio, 67.3.1-2, che cita l’intervento del prefetto
                           al pretorio e l’uccisione di Paride per le strade della città, notizia ovviamente falsa. Secondo
                           Cassio Dione fu L. Iulius Ursus a impedire che Domiziano facesse giustiziare la moglie e op-
                           tasse per una punizione meno severa. Anche se lo scandalo era stato costruito ad arte nella
                           corte e l’adulterio era falso, l’eliminazione di Domitia poteva essere stata pianificata; in tal
                           caso Ursus potrebbe essere intervenuto facendo ponderare a Domiziano quali sarebbero state
                           le gravi ripercussioni politiche di un atto di tale portata: LEVICK, 2002, p. 207-208. Ursus era
                           discendente, forse figlio, di Ti. Iulius Lupus, tribuno pretoriano nel 41 e membro del gruppo
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                           di  sicari  che  assassinarono  Caligola:  PIR   IV,  I  390,  p.  230;  TOWNEND,  1961,  p.  57-58;
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