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GOVERNARE L’IMPERO IN VILLA: DOMIZIANO, L’ALBANUM E LA CORTEa81

                             averla sottratta al marito, Lucio Lamia Eliano, dapprima ne fece una delle sue
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                             amanti, poi la sposò .

                             Lo storico bitinico è l’unico a collegare Domitia Longina all’Albanum e
                           alle relazioni adulterine che qui Domiziano intratteneva; Svetonio non cita la
                           figlia di Corbulone e Tacito scrive che Domiziano, avendo preso il nome e la
                           residenza di Cesare, ma senza dedicarsi alle cure del governo, si abbandona-
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                           va a stupri e adulteri . A mio avviso la notizia dionea può essere interpretata
                           in modo diverso da quanto fatto finora negli studi: tenendo conto del fatto
                           che va esclusa una relazione di Domitia Longina con il principe in costanza
                           del suo matrimonio con P. Aelius Lamia Plautius Aelianus, il nucleo di ve-
                           rità storica potrebbe essere relativo a una presenza alquanto stabile della no-
                           bildonna nella villa imperiale quando vi si trovava Domiziano, sia prima del
                           loro matrimonio sia successivamente ad esso. Anteriormente alle nozze con
                           il secondogenito della famiglia flavia, Domitia Longina avrebbe potuto fre-
                           quentare l’Albanum in compagnia del marito in virtù dei legami di costui con
                           la famiglia flavia e incontrare Domiziano che già vi risiedeva. Del resto, in
                           quanto imparentata con la famiglia giulio-claudia per parte di madre, vero-
                           similmente ebbe  modo di recarsi nella residenza già  prima  dell’ascesa  dei
                           Flavi. Vespasiano era rientrato a Roma nell’ottobre del 70 e Domiziano ave-
                           va  reso  subito  chiara  l’intenzione  di  sposare  Domizia,  un  matrimonio  che
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                           presentava una serie di vantaggi per la famiglia flavia . Dopo le nozze, ov-
                           viamente ella dovette recarsi il più delle volte nell’Albanum con il marito per
                           soggiornarvi durante alcuni dei periodi di otium/negotium in villa. Per com-
                           prendere il funzionamento della corte, come centro della vita politica e am-
                           ministrativa dell’impero, anche al di fuori del Palatium, occorre riflettere su
                           quali eminenti personaggi ella abbia potuto attrarre nell’Albanum quando vi
                           si  trovava  con  Domiziano,  grazie  alla  rete  clientelare  della  sua  famiglia
                           d’origine. Era figlia di Domitia Longina, nata probabilmente da Giulia Dru-
                           silla,  figlia  di  Germanico  e  di  Agrippina  Maggiore,  e  L.  Cassio  Longino,
                           console ordinario nel 30, ipotesi per la quale propende F. Chausson, oppure
                           da Giunia Lepida, figlia di Aemilia Lepida, pronipote di Augusto per il tra-
                           mite della madre Iulia minor, e Caio Cassio Longino, console suffetto nel
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                           30 ; era dunque una diretta discendente di Augusto ed ebbe durante la prima
                           parte della sua vita strette relazioni con la dinastia giulio-claudia e con la
                           corte.  Il  padre  era  il  valente  generale  Domizio  Corbulone  che,  dopo  una
                           brillante carriera cominciata sotto Claudio, cadde in disgrazia nel 67 d.C., in


                             39  Cass. Dio, 66.3.4 (trad. di A. Stroppa).
                             40  Suet., Dom. 1.3; Tac., Hist. 4.2.
                             41  Suet., Dom. 22.
                             42  SYME, 1981, p. 51; CHAUSSON, 2003, p. 113-119; FRASER, 2015, p. 210-211.
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