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62aDOMITILLA CAMPANILE
benefattore si scorgevano i tratti del tiranno che osava intervenire sul paesag-
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gio per plasmarlo a suo piacere .
La descrizione più impressionante dell’opera neroniana, però, è fornita da
Cassio Dione che propone una rappresentazione spaventosa dell’inizio dei la-
vori. Quando gli operai cominciarono a scavare iniziò subito a sgorgare san-
gue dal terreno, si udirono lamenti e suoni cupi e apparvero fantasmi, molti
fantasmi (Cass. Dio, 63.16.1: καὶ εἴδωλα πολλὰ ἐφαντάζετο). La terra ferita
sanguinò, gemette e gli spiriti dei morti si manifestarono ai vivi attraverso un
passaggio proibito, ma aperto ora da Nerone. Il concetto morale che interveni-
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re sulla natura significa usare violenza contro le opere degli dèi viene tra-
sformato dallo storico in una scena raccapricciante e tragica.
Quasi un secolo dopo, Erode Attico, un altro personaggio fuori dal comu-
ne, avrebbe desiderato più di ogni altra cosa tagliare l’Istmo, ma non osava
neppure chiederne il permesso all’imperatore e si era rassegnato, secondo le
sue stesse parole, all’oggettiva impossibilità: «Il taglio dell’Istmo è, invece,
un’impresa immortale, a cui la stessa natura umana stenta a credere: penso,
infatti, che spezzare l’Istmo sia un’azione che necessiti di Poseidone, più che
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di un uomo» .
Passiamo ora all’atto che rese memorabile la permanenza di Nerone in
Grecia, atto avvenuto sempre a Corinto; il 28 novembre del 67 l’imperatore
pronunciò un discorso con cui rendeva libera e immune da tassazione la Gre-
cia. L’anno è con grande probabilità il 67, non il 66, in ogni caso la data non
muterebbe le mie osservazioni sull’imperatore che realizzò in questa occasione
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una parte rilevante dell’intero progetto sotteso al viaggio .
Il fatto è davvero memorabile anche perché possediamo il testo dell’ora-
zione. Nel 1887 presso l’antica Acrefia in Beozia fu rinvenuta un’iscrizione
composta da tre testi: 1) l’editto di Nerone perché il maggior numero possi-
24 Assai utile TRAINA, 1987; si vd. anche CHAMPLIN, 2003, p. 13-16; MEIER, 2008, p. 594-
595; GIARDINA, 2011; ANTONELLI, 2013; CAZZUFFI, 2013; DRINKWATER, 2019, p. 371-382.
Dopo la morte di Nerone il taglio dell’Istmo fu interrotto, ma i lavori hanno lasciato tracce
precise identificate dagli ingegneri che alla fine del XIX secolo portarono a termine l’impresa,
cfr. GERSTER, 1884. Il 15.01.2021 una frana ha reso temporaneamente impraticabile l’uso del
canale, vd. https://greekreporter.com/2021/05/31/corinth-canal-landslide-greece-video e http://ae-
dik.gr/?lang=en (ultimo accesso: 02.02.2024).
25 Cfr. Paus., 2.1.5.
26 Philostr., VS 2.1.552: ἡ δὲ τοῦ Ἰσθμοῦ τομὴ ἔργον ἀθάνατον καὶ ἀπιστούμενον τῇ
φύσει, δοκεῖ γάρ μοι τὸ ῥῆξαι τὸν Ἰσθμὸν Ποσειδῶνος δεῖσθαι ἢ ἀνδρός. Traduzione di
CIVILETTI, 2002, p. 197.
27 Nell’anno 67 e non 66: per la datazione, ancora dibattuta, continuo a seguire quella a
mio vedere ancora la più accurata e cogente di GALLIVAN, 1973 e BRADLEY, 1978 b. Vd. an-
che BRADLEY, 1978 a, p. 145-147; HOWGEGO, 1989; CAMPANILE, 1990, p. 205-206; GRIFFIN,
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1996 , p. 280; ulteriore bibliografia e discussione in MEIER, 2008. Come noto, Corinto era la
sede del governatore della provincia.