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NERONE IN GRECIAa59
nominò i consoli per l’anno seguente e nel febbraio del 67 affidò a Vespa-
siano il comando delle legioni con cui condurre la guerra in Giudea contro i
rivoltosi, dopo la sconfitta di C. Cestius Gallus a Beth Horon e la sua ritirata
e morte in Siria. L’imperatore si era riservato le attività di normale o straor-
dinaria amministrazione senza preoccuparsi di mantenere il tradizionale rap-
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porto con il senato o almeno una parvenza di questo .
La freddezza verso i membri dell’ordine senatorio unita alla studiata negli-
genza di elementari espressioni di rispetto si manifestava in privato e in pub-
blico; ritengo, infatti, attendibili le affermazioni di Svetonio che per questi dati
attingeva anche da documentazione d’archivio e da editti. In alcuni di questi,
infatti, emergeva la scarsa considerazione dell’imperatore per i senatori, sotto-
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lineata anche dall’assenza delle usuali formule di saluto loro dovute .
Cassio Dione, per parte sua, accentua nella narrazione l’insofferenza di Ne-
rone per l’ambiente di Roma e l’aspirazione a ottenere altrove l’ammirazione,
il plauso e l’attenzione rapita che riteneva di meritare. All’imperatore né il
Teatro di Pompeo né il Circo Massimo né Roma bastavano più, οὐ γὰρ ἤρκει
αὐτῷ ἡ Ῥώμη, la sua ambizione era vincere ai quattro Giochi Sacri diventando
περιοδονίκης, essere cioè incoronato vincitore ai Giochi Pitici, Istmici, Olim-
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pici e Nemei, cui avrebbe aggiunto gli Actia a Nicopoli e gli Heraia ad Argo .
L’articolato progetto che Nerone intendeva sviluppare durante la perma-
nenza in Grecia comprendeva dunque la partecipazione ai giochi panellenici,
come si è appena osservato, e ciò impose lo stravolgimento e la riorganizza-
zione temporale delle competizioni. Solo gli Istmia a Corinto e i Pitici a Del-
fi, infatti, erano regolarmente previsti per il 67, gli Istmia nell’aprile-maggio,
i Pitici alla fine di agosto; il normale calendario delle feste sacre fu quindi
alterato. I giochi olimpici del 65 furono spostati alla fine del 66, quelli ne-
mei, previsti per il 68, anticipati al 67. Furono mutate anche le date degli
Actia (e probabilmente iterati) e degli Heraia. I Pitici e gli Istmia vennero
inoltre celebrati due volte: oltre allo svolgimento regolare ne fu aggiunto uno
straordinario. Per compiacere l’imperatore, infine, all’interno dei giochi
16 GOODMAN, 1996, p. 755-756; GRIFFIN, 1996 , p. 180. C. Cestius Gallus: PIR II, C 691,
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p. 153; sul comando affidato a Vespasiano, probabilmente legatus Augusti pro praetore exer-
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citus in Iudaea vd. KIENAST, ECK, HEIL, 2017 , p. 101.
17 Cfr. Suet., Nero 37: certe neque adveniens neque proficiscens quemquam osculo im-
pertiit ac ne resalutatione quidem, et in auspicando opere Isthmi magna frequentia clare ut
sibi ac populo R. bene res verteret, optavit dissimulata senatus mentione. Vd. l’importante
saggio di MEIER, 2008, p. 577-588 e STROCKA, 2010, p. 53-61.
18 Cass. Dio, 63.8.3: οὐ γὰρ ἤρκει αὐτῷ ἡ Ῥώμη, οὐδὲ τὸ τοῦ Πομπηίου θέατρον, οὐδ᾿ ὁ
μέγας ἱππόδρομος, ἀλλ᾿ ἐδεήθη καὶ ἐκστρατείας τινός, ἵνα καὶ περιοδονίκης, ὡς ἔλεγε,
γένηται. Importante KENNELL, 1988 e ora MRATSCHEK, 2013, p. 53-56. Per gli Actia vd.
PAVLOGIANNIS, ALBANIDIS, DIMITRIOU, 2009, per gli Heraia MORETTI, 1991. Per l’opinione
negativa di Cassio Dione sul viaggio in Grecia vd. da ultimo MALIK, 2021.