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56aDOMITILLA CAMPANILE
servono a introdurre il tema che intendo sviluppare: il viaggio effettuato da
Nerone in Grecia, i motivi dell’iniziativa, della partenza da Roma e di alcuni
atti emblematici compiuti dall’imperatore durante la permanenza. Di tali atti,
preciso subito, desidero evidenziare gli aspetti che mi sembrino rilevanti alla
comprensione generale, non esaurirne ogni carattere impresa ovviamente qui
fuor di luogo.
Tentare di ricondurre il soggiorno in Grecia all’interno di un quadro coe-
rente è l’obiettivo di questa indagine, senza alcuna pretesa – certo – di capire
pienamente gli intenti, pretesa fallace, come è stato notato da Keith Bradley
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oltre quaranta anni fa . Affronto qui un periodo determinato della vita di Ne-
rone, non tratto questioni ben indagate da studiosi della dinastia giulio-
claudia né estendo le mie proposte ad altri periodi o altri aspetti della tortuo-
sa biografia di Nerone.
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L’imperatore, nel 66 non ancora ventinovenne , aveva in passato già pro-
gettato viaggi nella parte orientale dell’impero e in Egitto, ma la partenza va-
gheggiata e prevista almeno dal 64 era stata rinviata per motivi che risultavano
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oscuri già alle nostre fonti . I moderni tendono a spiegare la rinuncia con il ti-
more da parte dell’imperatore di lasciare spazio durante la propria assenza a
Roma a possibili fautori di rivolgimenti politici e congiure, mentre altri, come
Woods, basandosi sull’interpretazione di un passo di Svetonio, pensano piut-
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tosto a un aggravamento di alcune patologie o a un malore improvviso .
Quali che siano state le ragioni che ostacolarono la partenza ai primi del
64, conosciamo i successivi impedimenti alla realizzazione del progetto e
l’impossibilità di allontanarsi da Roma. Il grande incendio nel luglio dello
5 Vd. BRADLEY, 1979, p. 152: «The full significance of Nero’s visit to Greece in A.D.
66/67 will probably never be known because a complete account of the episode has not sur-
vived among the ancient literary sources». Da vedere ALCOCK, 1994.
6 L. Domitius Ahenobarbus, poi Ti. Claudius Nero Claudius Caesar Drusus Germanicus
in seguito all’adozione da parte di Claudio, era nato ad Anzio il 15 dicembre del 37 d.C., vd.
Suet., Nero 6: Nero natus est Anti post VIIII. mensem quam Tiberius excessit, XVIII. Kal. Ian.
Imperatore dal 13 ottobre 54 con il nome di Nero Claudius Caesar Augustus Germanicus,
assunse dal 66 d.C. il praenomen Imperator. La bibliografia sul personaggio e il suo regno è
naturalmente ricchissima e pressoché incontrollabile, cercherò di limitarmi nelle note alla se-
gnalazione dei contributi più pertinenti ai singoli problemi, mentre per un primo accostamento
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generale si può ricorrere a GRIFFIN, 1996 ; CHAMPLIN, 2003; DINTER, BUCKLEY, 2013;
BARTSCH, FREUDENBURG, LITTLEWOOD, 2017. Da menzionare i convegni Neronia (arrivati ora
all’undicesimo Congrès, Liège 13-16 ottobre 2021 (http://www.sien-neron.fr/2021/09/neronia-
xi; ultimo accesso: 02.02.2024), organizzati dalla SIEN, la Société Internationale d’Études Né-
roniennes. Ancora utile BRADLEY, 1978 a.
7 Cfr. Tac., Ann. 15.36: Nec multo post omissa in praesens Achaia (causae in incerto fue-
re) urbem revisit, provincias Orientis, maxime Aegyptum, secretis imaginationibus agitans.
Vd. Suet., Nero 19: Peregrinationes duas omnino suscepit, Alexandrinam et Achaicam, sed
Alexandrina ipso profectionis die destitit turbatus religione simul ac periculo.
8 Vd. WOODS, 2004 e DE FILIPPIS CAPPAI, 2011.