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Domitilla Campanile

                           Università degli Studi di Pisa

                           Nerone in Grecia        *





                             Nerone fu l’ultimo imperatore della gens giulio-claudia, fu dichiarato dal
                           senato hostis publicus ai primi di giugno del 68 d.C., uno o due giorni dopo si
                                                                   1
                           uccise e subì di seguito la damnatio memoriae . Degli storici a lui favorevoli o
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                           almeno forse non ostili, come Cluvio Rufo, è rimasto pochissimo . Tutto ciò
                           ha condizionato irrimediabilmente la valutazione della personalità, della sua
                           opera e del suo regno e gli sforzi di proporre una rivalutazione dell’imperatore
                           o una comprensione in chiave totalmente diversa delle azioni attraverso il si-
                           stematico ribaltamento delle testimonianze non sembrano aver ottenuto suc-
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                           cesso o consenso . Se si desidera, poi, approfondire alcuni periodi fondamen-
                           tali degli anni finali del suo principato la condizione è ancora più difficile poi-
                           ché viene a mancare il sostegno degli Annales di Tacito, che per noi si inter-
                                                                                     4
                           rompono alla metà del libro sedicesimo con la morte di Trasea Peto .
                             La biografia svetoniana e gli estratti di Cassio Dione restano le fonti prin-
                           cipali, ma, se è possibile utilizzare con profitto ulteriore documentazione di
                           varia natura, ogni proposta ricostruttiva deve essere avanzata con una pru-
                           denza superiore a quella già normalmente impiegata nelle indagini relative
                           all’età neroniana e bisogna sempre ricordare il carattere provvisorio di ogni
                           suggerimento e la problematicità di ogni ipotesi. Questi richiami alla cautela


                             *  È un piacere ringraziare Laura Mecella e Alessandro Galimberti per l’invito a partecipa-
                           re al convegno Extra Urbem. Gli imperatori lontano da Roma (I-II secolo d.C.). Il colloquio
                           con loro e con tutti i partecipanti ha contribuito a migliorare questo intervento. Il mio saggio
                           rientra nel progetto di eccellenza del Dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere (Università
                           di Pisa) per il quinquennio 2018-2022: I tempi delle strutture. Resilienze, accelerazioni e per-
                           cezioni del cambiamento (nello spazio euro-mediterraneo). Lo scambio di idee con l’amico
                           Filippo Carlà-Uhink è stato di grande aiuto nelle mie riflessioni, così come il suo fondamen-
                           tale saggio CARLÀ-UHINK, 2017.
                             1  Dati in KIENAST, ECK, HEIL, 2017 , p. 89.
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                             2  Su Cluvius Rufus vd. ora la lucida discussione di LEVICK, 2013. Per la scarsa attendibi-
                           lità di storici favorevoli o nemici di Nerone, propensi – pur per opposti motivi – a scrivere
                           menzogne vd. il celebre luogo di Ios., AI 20.154.
                             3  Come, per esempio, MANNING,  1975 e gli interessanti  ma  non  sempre  condivisibili
                           studi di E. Cizek, di cui ricordo almeno CIZEK, 1982, mentre vd. le meditate osservazioni di
                           BRENK, 1987, p. 142 = 1998, p. 103, sul peso nella valutazione di Nerone della «literary
                           and biographical tradition created by his enemies».
                             4  Tac., Ann. 16.35.
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