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50aROBERTO CRISTOFOLI
problematica che potesse offuscare l’orizzonte dell’impero, anche in cerca di
opportunità per rilanciare la propria immagine.
Allo scoppio della crisi economico-finanziaria del 33, con la penuria di
denaro liquido e la richiesta di restituzione immediata di tutte le somme date
in prestito, Tiberio dal suo ritiro intervenne mettendo a disposizione cento
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milioni di sesterzi senza interessi . Analoga sollecitudine, e una medesima
cifra, Tiberio profuse in occasione dell’incendio che nell’Urbe, nel 36, colpì
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il quartiere dell’Aventino e la zona del Circo Massimo attigua al colle .
Nel momento in cui, poi, Tiberio prese in attenta considerazione il pro-
blema della propria successione, chiese a colui che ipotizzava potesse essere,
tra i personaggi rimasti in vita all’inizio degli anni Trenta, il successore più
indicato, cioè il nipote Caligola, di trasferirsi da Roma a Capri: avendolo al
fianco per un lungo periodo, che con ogni probabilità non si interruppe
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nemmeno quando Caligola fu nominato questore per il 34 , Tiberio avrebbe
potuto osservarne da vicino e continuativamente le qualità e l’indole, e senza
dubbio finì con l’apprezzare un’affinità e una comunanza di interessi che
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non avrebbe immaginato .
Nell’ultimo periodo del principato di Tiberio, con Caligola a Capri, Ma-
crone, come Seiano sine collega nella sua carica, sperimentò allo stesso
modo del predecessore un altissimo grado di responsabilità e di autonomia:
la figura del prefetto del pretorio continuava a fungere da raccordo tra
l’imperatore e il senato meglio di quanto non riuscissero a farlo le pur fre-
quenti missive (con le quali Tiberio poteva fermare o sollecitare la condanna
di vari imputati, fra l’altro), a soggiornare per periodi più o meno lunghi a
Capri, ed a tenere sotto controllo la situazione di Roma, tanto da guadagnarsi
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la definizione moderna di «occhio di Capri» ; tornava altresì ad essere un
alleato del princeps, e questa volta non contro una parte della famiglia che
perseguiva intenti divergenti, ma contro coloro che erano stati sostenitori di
Seiano nei disegni che Tiberio non aveva più riconosciuto come comuni, e
soprattutto contro coloro che in passato avevano insidiato Caligola e ora
osteggiavano la prospettiva che vedeva il giovane, di cui Macrone divenne
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convinto fautore , in prima linea per la successione a Tiberio – senza contare
che vari personaggi potevano spesso essere compresi in entrambe le categorie.
70 Tac., Ann. 6.16-17; cfr. tra i moltissimi altri FRANK, 1935; LO CASCIO, 1981, p. 85 s.;
GALIMBERTI, 2014, p. 196.
71 Tac., Ann. 6.45.1 s.; Cass. Dio, 58.26.5.
72 Cass. Dio, 58.23.1.
73 Ios., AI 19.209; cfr. anche ZERBINI, 2022, p. 68.
74 DE VISSCHER, 1960, p. 248; BIRD, 1969 altrettanto efficacemente lo definì ‘watchdog’
(p. 98).
75 Vd. fra l’altro Phil., Leg. 32; Flacc. 11 s.; Suet., Cal. 26.1; Cass. Dio, 58.28.3-4; cfr.
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LEVICK, 1999 , p. 201; CRISTOFOLI, 2017, p. 179 s.