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intendiamo ricostruire di per sé, ma solo richiamare come cornici storiche al
fine di cogliere le forme dell’esercizio del potere, cercando di mettere in evi-
denza i frangenti in cui emersero le scelte e le tipologie di intervento
dell’imperatore lontano.
La parte finale degli anni Venti vide un attacco portato con decisione da
Seiano contro Agrippina Maggiore, Nerone, Druso III, ma anche contro uo-
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mini legati alla famiglia di Germanico come Quintilio Varo (da alcune
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fonti ritenuto prossimo a divenire gener di Germanico) e Tizio Sabino .
Agrippina Maggiore e Nerone, dopo essere stati messi sotto sorveglianza e
perseguitati, subirono fra la seconda parte del 29 e l’inizio del 30 un attacco
finale, non a caso poco dopo la morte di Livia Augusta, la quale evidente-
mente costituiva – come pensa lo stesso Tacito – un baluardo che Seiano non
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poteva sfidare in maniera troppo aperta ed estrema .
Infatti una lettera, concepita da Tiberio assieme a Seiano ma intercettata
dal console C. Fufio Gemino su richiesta di Livia, dopo la morte della ma-
trona poté riprendere il suo corso verso il senato: accusava Nerone di amores
iuvenum e impudicitia, e Agrippina Maggiore di adrogantia oris e contumax
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animus ; a questo punto accadde un fatto che rivelava come Seiano stesso
fosse stato anche in tale circostanza allineato con Tiberio. Mentre la folla,
all’esterno dell’edificio in cui i senatori discutevano circa i provvedimenti da
adottare contro i due accusati, rumoreggiava, e, levando in alto le effigies dei
familiari di Germanico, mostrava di considerare la lettera come falsa, ne arrivò
un’altra dello stesso Tiberio, che, evidentemente informato e sollecitato dal
suo prefetto, non si peritò nemmeno di emanare un editto censorio in riferi-
mento al comportamento del popolo: l’imperatore ribadiva le accuse contro il
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nipote e la nuora . Già in precedenza, nel caso della trama dei seianiani contro
il summenzionato cavaliere Tizio Sabino, era stato ancora Tiberio ad avvalora-
re da Capri la tesi del complotto e dell’attentato alla sua vita, ed a chiedere la
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condanna dell’accusato perfino nel messaggio di inizio anno .
52 Tac., Ann. 4.66.1-2; sul discredito diffuso dall’imperatore contro la famiglia di Varo,
che comportò la rilettura – recepita non a caso da Velleio Patercolo (2.117 s.) per primo – di
Teutoburgo come sconfitta dovuta non al tradimento di Arminio ma all’incapacità del padre
del giovane colpito da Seiano nel 27, cfr. ROBERTO, 2018, p. 204.
53 Sen. Maior, Controv. 1.3.10.
54 Tac., Ann. 4.68 s.; Cass. Dio, 58.1.1 (via Xifilino); cfr. ROGERS, 1931, p. 152; LEVICK,
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1999 , p. 168.
55 Tac., Ann. 5.3.1; cfr., fra gli altri SIDARI, 1985, p. 197; BRACCESI, 2016, p. 228;
CRISTOFOLI, 2018, p. 51.
56 Suet., Tib. 54.2.
57 Tac., Ann. 5.4.2-4; cfr. ROGERS, 1931, p. 159 s.; VALENTINI, 2019, p. 276 s.
58 Tac., Ann. 4.70.1; cfr. Cass. Dio, 58.1.1 s. (via Xifilino).