Page 45 - 3613-495-3 Mecella, Galimberti, Open A
P. 45
TIBERIO LONTANO DA ROMAa43
Agrippina e i suoi figli dall’altra: così, si è pensato che l’imperatore volesse
con il suo ritiro a Capri cercare di nascondere i dissidi interni alla domus dei
34
Giulio-Claudi . Altri hanno preferito chiamare invece in causa il suo falli-
35
mento nei rapporti col senato , che secondo alcuni Tiberio avrebbe però –
come già sottolineato in precedenza – cercato con la sua partenza di respon-
sabilizzare e di mettere di fronte alla necessità di divenire più autonomo
36
nelle sue competenze amministrative .
37
Quanto al nostro punto di vista, abbiamo già in altri studi prospettato come
la circostanza di altre precedenti partenze auspicate come definitive, nella vita di
Tiberio prima (nel 6 a.C. declinò la missione orientale che Augusto voleva affi-
dargli, e chiese il permesso di ritirarsi a studiare a Rodi) e dopo l’impero (il suc-
citato soggiorno del 21-22 sempre in Campania), debba indurre a considerare
come connaturato in questo imperatore l’impulso ad allontanarsi dai contesti che
gli procuravano ansia, in cui respirava rancori e trame, e con i quali non riteneva
più di poter instaurare una sintonia. Non si tratta del timore di Tiberio nei con-
fronti di singole persone individuabili: nella posizione di imperatore, Tiberio era
troppo al di sopra di tutti gli altri, e comunque di donne come la madre Livia o
come Agrippina Maggiore, e di un cavaliere come Seiano, perché si possa legare
la sua volontà di lasciare l’Urbe a una consapevolezza di essere insidiato, condi-
zionato, ostacolato da loro; semplicemente, doveva trattarsi di un’insofferenza
per le situazioni di conflittualità, che nel 26 si estendevano ormai anche ai rap-
porti con un’ala non sparuta dell’aristocrazia senatoria. Al limite, molte delle
spiegazioni addotte dagli storici antichi e moderni possono essere ricomprese in
questo quadro, ma appunto non in cerca di una ragione prevalente per la sua
partenza, ma come somma di elementi che diedero vita a una situazione ritenuta
da Tiberio non più sopportabile o almeno indesiderata.
Al momento della partenza, se guardiamo ai personaggi di primo livello
38
dobbiamo dire che c’era un seguito piuttosto circoscritto ad accompagnarlo :
un solo senatore, Cocceio Nerva (come al momento della partenza per il ritiro
39
a Rodi, quando come unico senatore lo accompagnò Lucilio Longo) ; il pre-
fetto del pretorio sine collega Seiano, che non era però tra coloro che doveva-
no trasferirsi stabilmente in Campania; un solo altro cavaliere, Curzio Attico;
alcuni studiosi, per lo più greci, e tra i quali si distingueva l’astrologo Trasil-
2
34 Così LEVICK, 1999 , p. 167.
2
35 Cfr. ancora LEVICK, 1999 , p. 224.
36 Così fra gli altri BIRD, 1969, p. 73; SIDARI, 1985, p. 196.
37 Cfr. CRISTOFOLI, 2018, p. 46 s.
38 Tac., Ann. 4.58.1; secondo SEAGER, 2005 , p. 171 l’esiguità del numero degli accom-
2
pagnatori sarebbe perfettamente comprensibile: «even if he felt well disposed towards indi-
vidual senators, Tiberius could hardly decimate the senate by carrying its most valued mem-
bers away from their duties».
39 Tac., Ann. 4.15.1.