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42aROBERTO CRISTOFOLI
vuto subire poco prima la ripulsa dell’imperatore alla sua richiesta di poter
sposare Claudia Livilla, la vedova di Druso II.
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Questa ragione, che è sempre stata fra quelle privilegiate , cozza tuttavia
contro un’obiezione che lo stesso Tacito non si nascondeva: Tiberio non tor-
nò a Roma nemmeno dopo la morte di Seiano, pur essendo vissuto altri sei
anni ancora. Così, Tacito prende in considerazione altre possibili cause, ed
innanzitutto l’indole di Tiberio: avrebbe inteso cercare un posto lontano e
protetto per nascondere, grazie ad esso, la sua crudeltà e la sua libidine, cui
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dare sfogo .
Lo storiografo riporta poi altre ragioni che venivano addotte: la vergogna
per il suo aspetto fisico, dal momento che Tiberio si presentava ormai curvo,
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esile, calvo, e col viso pieno di ulcere ; ma Tacito sa anche che veniva tra-
mandato (traditur) un altro possibile motivo per la partenza, cui abbiamo già
accennato e che sembra attinto alla medesima tradizione alla quale si ricolle-
gava il succitato Cassio Dione (57.12.6): matris impotentia. Livia – che fra il
23 e il 25 potrebbe aver toccato con mano il progressivo distacco del figlio
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dalla sua influenza , e che lo rivide, dopo il suo ritiro a Capri, in una sola
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breve occasione – avrebbe costantemente rinfacciato a Tiberio che era di-
ventato princeps solo grazie alle sue preghiere presso Augusto, il quale gli
avrebbe altrimenti preferito Germanico. Questa tradizione trova il conforto
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anche di altri passi di Svetonio , ed assume particolare rilievo quello in cui
si afferma che Livia avrebbe preteso da Tiberio il riconoscimento di un pia-
no di parità, o meglio, stando alla lettera del testo del biografo (in cui c’è un
velut che non sarebbe prudente trascurare), che Livia con il suo atteggia-
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mento dava, almeno a Tiberio, l’idea di pretenderlo . Anche in questo caso,
tuttavia, si apre il campo all’obiezione di prima: Livia morì nel 29, ma Tibe-
rio continuò a rimanere a Capri.
I fattori presi in esame dai moderni per spiegare il trasferimento di Tibe-
rio hanno riguardato anche la summenzionata partita politica che si stava
svolgendo in maniera cruenta tra lo stesso Tiberio e Seiano da una parte, e
27 … secutus plurimos auctorum.
28 Tac., Ann. 4.57.1: saevitiam ac libidinem, cum factis promeret, locis occultantem… Cfr.
in questo senso anche Suet., Tib. 42-45, che si diffonde in vari esempi; le stesse ragioni sono
richiamate da Tacito a monte del mancato ritorno di Tiberio a Roma anche dopo la caduta di
Seiano (Ann. 6.1.1-2; cfr. anche 6.6.1).
29 Tac., Ann. 4.57.2.
30 Cfr. BRACCESI, 2016, p. 227 s.
31 Suet., Tib. 51.2: toto quidem triennio, quo vivente matre afuit, semel omnino eam nec
amplius quam uno die paucissimis vidit horis.
32 Tra i quali anche Tib. 51.1, dove si fa menzione di alcuni biglietti, scritti da Augusto e
mostrati da Livia a Tiberio, in cui il fondatore del principato si sarebbe lamentato del pessimo
carattere di colui che Livia voleva diventasse il suo successore.
33 Tib. 50.2: matrem Liviam gravatus velut partes sibi aequas potentiae vindicantem.