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NERONE IN GRECIAa61
Il progetto neroniano incluse altre decisioni all’interno di questa strategia e
non intendo escludere per queste misure ragioni legate anche all’obiettiva uti-
lità delle imprese o al plauso che sarebbe derivato per altri provvedimenti del
massimo rilievo, ma per ora conviene soffermarci su aspetti particolari di ini-
ziative che sappiamo aver inciso profondamente nella realtà della provincia.
Un’altra linea direttrice del progetto neroniano si concretizzò, infatti, nella
decisione di tagliare l’istmo di Corinto. Diversi autori menzionano la grandio-
sa celebrazione a Corinto dell’inizio dell’impresa nel settembre del 67. Per
l’occasione lo stesso imperatore aveva dato avvio all’opera e dalla Giudea Ve-
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spasiano aveva mandato seimila prigionieri da adibire ai lavori .
Il taglio della striscia di terra che, separando il Peloponneso dalla Grecia
continentale, imponeva la circumnavigazione della penisola era stata una sfida
che aveva spesso tentato grandi personaggi nell’antichità. È quasi superfluo
sottolineare in caso di successo i benefici economici e commerciali prevedibili
per il quadrante mediterraneo orientale; la gloria di poter compiere un atto
tanto straordinario costituiva un incentivo enorme per i personaggi che si era-
no arrischiati all’impresa, personaggi a loro modo eccentrici o smisurati come
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Periandro, Demetrio Poliorcete, Giulio Cesare e Caligola .
La visione negativa di Plinio il Vecchio su quanti si erano cimentati nel
tentativo del taglio dell’Istmo intervenendo con violenza sulla natura trova
conferma nella pena per l’empietà del gesto. Tutti furono colti da morte vio-
lenta: nefasto, ut omnium exitu patuit, incepto, poiché la natura e gli dèi non
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ammettono violazioni e un tentativo simile si qualifica come nefas .
Un’opera benefica come il taglio dell’Istmo poteva indubbiamente recare
anche i segni di arroganza sovrumana; secondo un pensiero assai diffuso
nell’antichità, infatti, il tentativo di modificare la natura costituiva un atto di
hybris per il quale non sarebbe mancata la punizione. Dietro la maschera del
21 Plin., NH 4.5; Suet., Nero 19: In Achaia Isthmum perfodere adgressus praetorianos pro
contione ad incohandum opus cohortatus est tubaque signo dato primus rastello humum effo-
dit et corbulae congestam umeris extulit; Cass. Dio, 63.16; Philostr., VA 4.24; ps. Luc., Nero.
Per i seimila prigionieri inviati dalla Giudea vd. Ios., BI 3.540.
22 Periandro: Diog. Laert., 1.7.99 (ἤθελε δὲ καὶ τὸν Ἰσθμὸν διορύξαι); Demetrio Polior-
cete: Strab., 1.3.11; Giulio Cesare: Suet., Iul. 44; Caligola: Suet., Cal. 21. Per l’erronea inclu-
sione di Alessandro Magno importante ora MANCINI, 2023.
23 Plin., NH 4.5: Corinthiacus hinc, illinc Caronicus appellatur sinus; Lecheae hinc,
Cenchreae illinc angustiarum termini, longo et ancipiti navium ambitu quas magnitudo plau-
stris transvehi prohibet. Quam ob causam perfodere navigabili alveo angustias eas temptave-
re Demetrius rex, dictator Caesar, Gaius princeps, Domitius Nero, nefasto, ut omnium exitu
patuit, incepto. Sulla morte ignominiosa per chi avesse osato un tale atto, da vedere SCHEID,
1984 (Nerone a p. 180-181) e CATENACCI, 2012, p. 206. Svetonio, invece, include il taglio
dell’Istmo tra le azioni positive di Nerone: Haec partim nulla reprehensione, partim etiam
non mediocri laude digna in unum contuli, ut secernerem a probris ac sceleribus eius, de qui-
bus dehinc dicam (Nero 19).