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66aDOMITILLA CAMPANILE

                           in Grecia Nerone non esitò più volte a interpretare sulla scena proprio il per-
                           sonaggio di Oreste, ruolo che un figlio ossessionato dal matricidio avrebbe
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                           evitato di recitare .
                             In realtà si ignora per quanto tempo Nerone progettasse di restare in Gre-
                           cia: in un primo momento l’imperatore non attribuì importanza alle richieste
                           di Helios che lo pregava di tornare a Roma dove la situazione stava deterio-
                           randosi, finché si degnò di rispondere che sarebbe stato più opportuno che
                           Helios lo avesse invitato a presentarsi in modo davvero degno di Nerone, ut
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                           Nerone dignus revertar . Solo l’arrivo dello stesso Helios in Grecia persua-
                           se l’imperatore ad affrettare il ritorno.
                             Credo possibile, al contrario di chi ritiene  che  l’imperatore  temesse  un
                           soggiorno ad Atene, ipotizzare che non solo egli meditasse di recarvisi, ma,
                           considerati i gesti compiuti in precedenza, potesse annunciare l’intenzione di
                           omaggiare il padre degli dèi e realizzare un grande beneficio per gli Ateniesi
                           ultimando,  per  esempio,  il  tempio  di  Zeus  Olimpio.  La  costruzione
                           dell’Olympieion, iniziata da Pisistrato intorno alla seconda metà del VI se-
                           colo a.C., si era interrotta con la morte del tiranno. Antioco IV aveva ripreso
                           senza successo il progetto che in età imperiale era ormai divenuto un caso
                           proverbiale di non finito, finché Adriano portò a termine l’opera inauguran-
                                                                               43
                           do il tempio di Zeus Olimpio nel settembre del 131/2 d.C. . L’ipotesi di un
                           clamoroso annuncio ad Atene sarebbe coerente con il comportamento prece-
                           dente di Nerone in Grecia e avrebbe ancora una volta posto l’imperatore in
                           una condizione superiore.
                             È tempo, ora, di proporre, almeno provvisoriamente, alcune conclusioni.
                           Le azioni di cui si è dato conto finora, pur manifestate in campi differenti,
                           presentano tratti comuni. Nerone agisce sul tempo, modificando e spostando
                           le date dei grandi concorsi sacri e in un caso almeno, quello dei giochi olim-
                           pici, mutandone la struttura con l’aggiunta di gare musicali. Interviene sulla
                           natura per tagliare l’Istmo di Corinto e fare  del  Peloponneso un’isola,  cui
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                           avrebbe  forse  cambiato  il  nome  in  Neronneso .  Modifica  la  compagine
                           dell’impero, concedendo la libertà e l’esenzione dalle tasse a una provincia.
                           Cerca di riportare in vita la donna amata mutando il genere di un giovane a


                             41  Suet., Nero 21.
                             42  Suet., Nero 23: ac ne quid circa haec occupatum avocaret detineretve, cum praesentia
                           eius urbicas res egere a liberto Helio admoneretur, rescripsit his verbis. ‘Quamvis nunc tuum
                           consilium sit et votum celeriter reverti me, tamen suadere et optare potius debes, ut Nerone
                           dignus revertar’. Vd. RUDICH, 1993, p. 193-194.
                             43   Ancora  da  vedere  ANGIOLILLO,  1997;  cfr.  anche  CAMPANILE,  1999,  p.  285-290;
                           BOATWRIGHT, 2000, p. 144-157.
                             44  Come si può intuire dalle l. 12-13 del discorso sulla libertà ai Greci: καὶ τὴν ἕως νῦν
                           Πελοπόννησον κατοικοῦντες. Ἕως νῦν lascia supporre l’intenzione di un prossimo cambia-
                           mento del toponimo, cfr., per esempio, HURST, 1971, p. 304.
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