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278aCECILIA RICCI
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da parte di L(ucius) Scantius Iulianus , interpretandola come un possibile
segnale dell’adesione precoce dei Cirtensi alla propaganda che segue
l’assassinio dell’imperatore.
Non si tratta di un indizio isolato del legame che univa Settimio Severo al
capoluogo delle quattuor coloniae. Tra gli Africani, in particolare i Numidi
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si schierarono dalla sua parte nelle guerre civili ; e i Cirtensi, anche nei
quadri dell’esercito, sono numerosi, come Ti(berius) Claudius Candidus, suo
grande generale; o Ti(berius) Claudius Claudianus, di Rusicade, ricompen-
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sato con il consolato suffetto nel 199 .
Sappiamo inoltre di relazioni personali tra la famiglia di Severo e l’élite
cirtense: il fratello di Severo, P(ublius) Septimius Geta, è tribuno laticlavio
della legio II Augusta in Britannia agli ordini del legato lepcitano L(ucius)
Silius Plautius Haterianus, un protégé del governatore, il cirtense Q(uintus)
Antistius Adventus Postumius Aquilinus, generale di Marco Aurelio e parente
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prossimo del genero dell’imperatore Antistius Burrus .
A questi segnali già eloquenti si aggiunge la documentazione epigrafi-
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ca di Cirta e di Rusicade riferibile a epoca severiana . Si tratta in tutto di
una quindicina di testi cirtensi e di quattro o cinque epigrafi da Rusicade.
Si possono lasciare per il momento da parte quelli che appartengono alla
categoria studiata da Claude Briand-Ponsart, le iscrizioni dei ‘lanceurs des
missilia’, così come quelli dubitativamente o con certezza databili a un
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momento successivo o anteriore il viaggio severiano ; quelli il cui con-
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tenuto non è significativo ai fini di ciò che qui interessa ; e, ancora, i testi
34 L’iscrizione è CIL VIII.6995 = ILAlg II.1.560 = ILS 411; la traduzione proposta da
BARONI, 2016 è la seguente: «Al divino Pertinace Augusto padre, Lucius Scantius Iulianus,
della tribù Quirina, cavaliere, ha offerto questa statua che promise [di erigere] con i proventi
dei loci dell’anfiteatro, nel giorno dei giochi che ha generosamente organizzato per l’onore
del triumvirato». Sul triumvirato a Cirta, Baroni rinvia a GASCOU, 1981, p. 324 s.
35 ROMANELLI, 1959, p. 410-411; LE BOHEC, 1981, p. 130 e 134-135; LE BOHEC, 1989, p. 392.
36 ALFÖLDY, 1968; SALCEDO DE PRADO, 2017.
37 Oltre ad ALFÖLDY, 1968, vd. BERTRANDY, 1973; CHRISTOL, 1987; LE GLAY, 1982.
38 Nessuna iscrizione invece è restituita da Chullu e solo un testo dell’epoca di Severo
Alessandro da Milev (CIL VIII.8203 = 19981 = ILAlg II.3.8527 = ILS 4136 = CCCA V.131 =
DUBOSSON-SBRIGLIONE, 2018, n. 8): una dedica a Magna Mater pro salute di Severo Ales-
sandro e Mamea (i nomi sono erasi) et domus eorum divinae.
39 CIL VIII.6947 (fine II-inizi III sec.); 6948 (età di Commodo); 7000 (fine 211-inizi 212
d.C.); 19489 (tra fine II e inizi III sec.); 7960, da Rusicade (forse 225 d.C.); 7983+7984, sem-
pre da Rusicade (tra fine II e inizi III sec.). Il piccolo gruppo di dediche di Caecilius Natalis è
molto interessante, anche per la ricorrenza delle espressioni che fanno riferimento
all’indulgentia, alla virtus imperiale, alla Securitas saeculi (CIL VIII.6996, 7094, 7095, 7096,
7097, 7098). Il rinvio è a BRIAND-PONSART, 2007.
40 Sono altrimenti datate o mutile le seguenti iscrizioni cirtensi: CIL VIII.6969 = ILAlg
II.1.537 (204 d.C.), base di statua con dedica a dio sconosciuto; CIL VIII.6994 = ILAlg
II.1.559 (197 d.C.), base di statua con dedica al divo Commodo; CIL VIII.6997, monumento