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282aCECILIA RICCI

                           si debba trascurare l’eventualità che, alla decisione di avviare o accelerare la
                           realizzazione dei cicli statuari familiari ‘allargati’, ciascuno con caratteristi-
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                           che  sue  proprie ,  possa  aver  contribuito  l’eco  della  notizia  dell’arrivo  in
                           Africa dell’imperatore. Il dossier di Thugga offre dunque, nella nostra pro-
                           spettiva, un ulteriore motivo d’interesse: potrebbe anche essere indizio (ma
                           l’ipotesi,  sulla  base  di  una  testimonianza  isolata,  è  certo  azzardata)  di
                           un’ulteriore tappa dell’itinerario di viaggio severiano.
                             Di tutt’altra natura l’ultimo dossier epigrafico. Numerosi studi degli ulti-
                           mi decenni hanno acclarato che le iscrizioni di servi o liberti, di addetti alla
                           cancelleria o agli uffici amministrativi imperiali e quelle di militari del servi-
                           zio  di  sicurezza  possono  costituire  segnali  eloquenti  di  una  presenza  e/o
                           permanenza imperiale. Quanto all’ultima categoria, nella Cirtense ne siamo
                           sprovvisti: da qui proviene una sola iscrizione di un pretoriano certamente di
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                           epoca anteriore ; ma, va detto, neanche a Lepcis, dove certamente Severo si
                           recò, sono state rinvenute iscrizioni di pretoriani o equites singulares o altri
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                           corpi di guardia imperiale .
                             Relativamente nutrito invece il numero degli epitaffi cirtensi di schiavi e
                           liberti dell’imperatore o di più imperatori, che in qualche caso specificano
                                                                       58
                           l’incarico rivestito nell’amministrazione imperiale . Già Halfmann, seguito
                           da Guédon, aveva sottolineato l’interesse di questa categoria di documenti,
                           come possibile segnale della presenza di uno o più membri della corte.
                             A Cirta si tratta per lo più di altari funerari, datati tra gli ultimi decenni
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                           del II e il primo trentennio del III secolo . Uno di essi, rinvenuto in condi-
                           zioni di reimpiego, ricorda un Amandus Augustorum verna, morto a soli 21
                              60
                           anni ; mentre su un altare fortemente lacunoso M(arcus) Aurelius Rufus, un


                             55  Vedi ad esempio quanto osservato da TANTILLO, BIGI, 2010 p. 239-240 e 257 a propo-
                           sito delle basi lepcitane.
                             56  ILAlg II.1.781. A questa si aggiunge l’epitaffio ILAlg II.1.779, con analoga datazione
                           precedente, che in ogni caso, riferendosi a un veterano legionario, ha un significato diverso.
                           Altre due iscrizioni di pretoriani sembrano ancora più risalenti: ILAlg II.1.778: C(aius) Iulius
                           C.f. | Rufinus, mil(es) | coh(ortis) VII prae|toriae, [[centuria]] Naev(i?), | v(ixit) a(nnis) XXII,
                           h(ic) s(itus) e(st); e ILAlg II.1.780 dove compare un Q(uintus) Rusticelius (senza cognome)
                           della centuria di Vitulus.
                             57  Ben studiata la serie di dediche lepcitane del centurione delle coorti pretorie Messius
                           Atticus: a Iulia Augusta, mater Augustorum et castrorum (IRT 408, datata dopo il 198 d.C. da
                           BRUUN, 1987) e a Geta (IRT 438 e 439, rinvenuta nel foro vecchio; vd. TANTILLO, BIGI, 2010,
                           p. 299 nt. 221). A queste si aggiunge la fistula urbana, datata al 202 d.C.: CIL XV.7241; EDR
                           032719, con ampia bibliografia.
                             58  Discreto il numero di epitaffi di liberti imperiali nella sezione del secondo volume di
                           ILAlg che raccoglie le iscrizioni del territorio di Cirta: pochi di essi tuttavia sono databili solo
                           con approssimazione.
                             59  LASSÈRE, 1973, p. 133.
                             60  ILAlg II.1.782.
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