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I SEVERI IN NUMIDIA A CIRTA E NEL SUO TERRITORIOa281

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                           Lepcis  aveva  avuto  una  manifestazione  più  ampia .  Come  detto,  si  tratta
                           dell’esito  della  decisione  di  Severo  di  onorare  con  statue  i  suoi parenti, in
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                           un’epoca compresa tra 197 e 203 d.C. . Se l’ipotesi di Ginette Di Vita Évrard
                           dei due momenti diversi per la realizzazione della serie di dediche lepcitane
                           coglie nel vero, e se la seconda serie (quella che comprende nonno, madre,
                           sorella e forse Marciana) può essere inquadrata tra gli anni 202 e 203, si può
                           senz’altro sposare l’idea della studiosa, condivisa da François Chausson, che
                                                                         52
                           l’onore reso a Paccia sia legato alla visita dei Severi .
                             La presenza dei cicli nelle due città (quello di Cirta ora lacunoso e forse,
                           anche nei piani iniziali, meno ampio rispetto a quello lepcitano) potrebbe es-
                                                                             53
                           sere spiegata, più che con l’origine cirtense di Marciana , con un’iniziativa
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                             C’è di più. A parte Lepcis, finora Cirta sembrava l’unica città ad aver la-
                           sciato  testimonianze  della  realizzazione  di  cicli  statuari  dinastici  allargati,
                           destinati cioè a comprendere, oltre ai membri della domus imperiale, anche
                           zii, nonni e bisnonni paterni, sia maschili che femminili. Uno studio recente
                           ha dimostrato che a Thugga potrebbe essere stato ideato un programma ana-
                           logo: Riccardo Bertolazzi, ricordando le statue della  civitas Aurelia Thug-
                           gensis per Plauziano e per sua figlia Plautilla, ipotizza che il testo inciso su
                           una base frammentaria di statua da lui analizzato commemorasse il nonno o
                           il secondo figlio dell’imperatore (ipotesi considerata preferibile da Bertolaz-
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                           zi) . Lo studioso mette in relazione il testo frammentario con dediche afri-
                           cane analoghe rivolte agli imperatori e ai membri della famiglia imperiale,
                           suggerendo di interpretarle come «parte di una strategia volta ad accattivarsi
                           le simpatie della  corte». Ritengo  che le  dediche  ai  componenti  del  nucleo
                           familiare  severiano  vadano  nettamente  distinte  da  quelle  che,  contestual-
                           mente, onoravano e perpetuavano il ricordo di antenati; e che queste ultime
                           rappresentino la messa in atto a lento rilascio, come è naturale che sia nelle
                           realtà provinciali, delle disposizioni imperiali degli anni 197-198. Non penso


                             50  Le dediche lepcitane comprendevano la stessa Paccia (IRT 411), i genitori di Severo
                           (IRT 414 e 415), il nonno (IRT 412 e 413) e la sorella (IRT 417); forse erano articolate in due
                           serie sempre offerte alla domus imperiale. Di Vita Évrard propone che una prima serie (com-
                           prendente Severo, Domna, Caracalla, Geta padre e figlio, Geta fratello) risalga al 201, mentre
                           una seconda (che comprendeva nonno, madre e sorella dell’imperatore) potrebbe appartenere
                           agli anni tra 202 e 203. In un interessante lavoro, LEFEBRE, 2008-2013, a proposito delle iscri-
                           zioni con il nome eraso di Geta, riprende la questione, specificando la collocazione delle basi
                           e la possibile scansione cronologica dei cicli di dediche imperiali.
                             51  GUÉDON, 2006, con altra bibliografia.
                             52  DI VITA ÉVRARD, 1963; DI VITA ÉVRARD, 1984 e contributi successivi, ampiamente ci-
                           tati da CHAUSSON, 1995, p. 192 nt. 34.
                             53  RAEPSAET-CHARLIER, 1987, n. 590; CHAUSSON, 1995, p. 192-193.
                             54  BERTOLAZZI, 2020 b il quale (p. 3) ricorda anche che il fratello di Severo fu onorato a
                           Sicca Veneria (CIL VIII.15856).
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