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280aCECILIA RICCI
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che dalle iscrizioni, da un passo della Historia Augusta e dalla serie monetale
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con la legenda Fortuna Redux emessa nel corso del 203 .
Delle altre due dediche di questo gruppo, una è rivolta a Iulia Augusta
coniux e mater da parte della res publica cirtense, nel 202 d.C. In essa spic-
cano gli appellativi di fortissimi e felicissimi riferiti ai due imperatori e
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quello di fortissimus e indulgentissimus attribuito a Geta ; mentre solo Se-
vero è propagator imperii, espressione sulla quale si sono soffermati il suo
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biografo più accreditato, Anthony Birley, e di recente Michel Christol .
Nello stesso anno si data una dedica pro salute di Severo e figli rinvenuta a
Rusicade, dove gli epiteti si ripetono identici, a formare una sorta di pendant,
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chissà forse anche cronologico, con la dedica appena citata .
A questo primo gruppo di documenti si affianca quello composto da sole
due dediche, che hanno opportunamente ricevuto più attenzione. In esse gli
abitanti di Cirta manifestano la loro lealtà e il loro legame con l’imperatore,
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elevando statue a suo padre P(ublius) Septimius Geta e alla prima moglie
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Paccia Marciana . Le due basi hanno medesima provenienza, uguali di-
mensioni, forma e stile e con ogni probabilità rappresentano la sopravviven-
za di un programma dinastico destinato a onorare la famiglia imperiale, che a
43 HA Sev. 23.5-6. Sulla Fortuna Redux, KAJANTO, 1981, p. 517-518; sul tempio e sul
culto del concetto ‘personificato’, si veda DE CAPRARIIS, 2005 che ne segue in particolare le
vicende dalla tarda repubblica fino alla fine del I secolo d.C.
44 RIC IV, p. 69; MATTINGLY, 1950, p. CLV. Al riguardo: HASEBROEK, 1921; KOTULA,
1985, p. 152-155 e 158-159; GUÉDON, 2006, p. 713. Cfr. anche BOMGARDNER, 2009, p. 171,
che data genericamente tra 212 e 217 d.C.
45 CIL VIII.6998 = ILAlg II.1.563.
46 BIRLEY, 1974. Su tali e altri epiteti associati ai principi severiani, vd. CHRISTOL, 1987
con rinvio ad altra bibliografia.
47 CIL VIII.7970 = ILAlg II.1.18.
48 ILS 439: P(ublio) Septimio L(uci) f(ilio) | Getae, patri Imp(eratoris) | Severi Aug(usti)
piis|simi fili(i) maximi | principis, av<o> Imp(eratoris) | sanctissimi | Antoni|ni Aug(usti) [[et
P(ubli) Septimii Getae]] | [[nobilissimi Caesaris]] | fortissimi et i|ndulgentissimi principis. |
Res publ(ica) IIII col(oniarum) Cirt(ensium) | d(ecreto) d(ecurionum) p(ecunia) p(ublica).
49 CIL VIII.19494 = ILAlg II.1.565 = ILS 440: Pacciae Mar|cianae, quon|dam coniugi |
Imp(eratoris) Severi Aug(usti) | piissimi maxi|mi principis. | Res Publica IIII col(oniarum) |
Cirt(ensium) d(ecreto) d(ecurionum) p(ecunia) p(ublica). Paccia Marciana aveva sposato
Severo intorno al 176 e certamente era di origine africana, si discute se lepcitana o piuttosto di
Thubursicum o Cirta. Cfr. HA Sev. 3.2 e 14.4; RAEPSAET-CHARLIER, 1987, n. 590 con altra
bibliografia. Un altro dossier africano di età severiana è quello relativo a Vibia Aurelia Satur-
nina (RAEPSAET-CHARLIER, 1987, n. 800), la figlia di Marco Aurelio che andò in sposa a
L(ucius) Antistius Burrus, ricordata solo da una decina di iscrizioni, quattro delle quali africa-
ne: CIL VIII.5327 = ILAlg II.1.242 e 5328 = ILAlg II.2.241, da Calama / Guelma; ILAlg
II.2.4661 da Thibilis (patria del marito) e AE 1978, n. 841, da Belalis Maior / Hr. el-Faouar =
AE 2017, n. 1667.