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276aCECILIA RICCI

                           seconda, ultima in termini temporali, è quella di Anthony Birley, che condi-
                           vide  l’idea  dello  sbarco  a  Cartagine.  Il  viaggio  dell’imperatore,  secondo
                           Birley, sarebbe stato ricco di tappe: oltre Lepcis e Lambaesis, avrebbe forse
                           compreso Theveste, Thelepte e altri centri importanti di Proconsolare e Nu-
                           midia. La terza ipotesi è quella suggerita da Julien Guey, che pensa a un ap-
                           prodo diretto a Lepcis, dove Severo avrebbe trascorso l’inverno (dando avvio
                           al programma urbanistico che avrebbe trasformato la città), e dove si sarebbe
                           svolto il congresso dei ‘lumi’ di cui parla Filostrato. Da qui, il principe si sa-
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                           rebbe  recato  sul  limes Tripolitanus .  Il  percorso  avrebbe  poi  compreso
                           Lambesi, Cirta, Cartagine, prima del ritorno a Roma nell’estate del 203.
                             Quest’ultima ipotesi ha dalla sua non pochi argomenti forti, combinando la
                           visita  alla  città  natale  e  l’inizio del programma di  trasformazione  del  suo
                           aspetto complessivo, il soggiorno imperiale nella costituenda nuova provincia
                           e nelle sue città più fedeli, più ricche o di maggior interesse militare o strategi-
                           co,  l’ispezione  dell’accampamento  della  legione  africana,  il  passaggio  nella
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                           futura  capitale  Lambaesis  e a Cartagine . Le diverse  tappe  rifletterebbero
                           ragioni di sicurezza combinate ad altre di natura politica e personale. Se anche
                           le dediche, il restauro o la costruzione di monumenti e forse anche la campa-
                           gna  militare  non  richiedevano  necessariamente  la  presenza  dell’imperatore,
                           resta  altrettanto  difficile  escludere  che  tali  interventi  –  che  costituiscono  una
                           combinazione di azioni che rende la presenza di Severo quantomeno plausibile –
                           siano da mettere in connessione con il viaggio imperiale.



                             27  Numerose le iscrizioni erette nell’inverno o all’inizio della primavera del 203 sul limes
                           tripolitano.  A  Gholaia,  l’11  aprile,  giorno  del  compleanno  di  Severo,  il  centurione  T(itus)
                           Flavius Marinus fa una dedica ex voto a Giove Ottimo Massimo Dolicheno per la salvezza e
                           la vittoria dei domini Augusti tres e di Caio Fulvio Plauziano, e per il ritorno degli imperato-
                           res tres in urbem suam (IRT 292 = IRT S 24 = CCID 615 = AE 1951, n. 75 e 228; AE 1952, n.
                           164 = AE 1953, n. 189 = AE 1968, n. 8 c = AE 2013, n. 1766). La dedica e il suo contesto so-
                           no stati ampiamente discussi, come ricorda GUÉDON, 2006, p. 705-711, che cita anche un’altra
                           dedica a Dolicheno, per la salvezza e la vittoria degli imperatori, da Ain Wif, collegata alla
                           spedizione contro i nomadi (IRT 868), e un altare di Dolicheno da Gorsium, in Pannonia, con
                           datazione  incerta:  «ces  deux  invocations  similaires,  au  même  dieu,  dans  des  circonstances
                           identiques, conduit donc à renforcer la thèse d’un voyage de Septime Sévère en Afrique et de
                           son passage à Leptis, où fut érigé  l’autel  de  Jupiter  Dolichenus»  (GUÉDON,  2006,  p.  711).
                           Sappiamo che gli interventi sul limes di Severo non si sono limitati alla Tripolitania. Si può
                           vedere  al  riguardo  il  quadro  restituito  da  DAGUET-GAGEY,  2000,  p.  365-380;  e  da  COR-
                           DOVANA,  2007,  in  particolare  p.  332-333,  entrambe  con  ampia  bibliografia  precedente.
                           Sull’attività di exploratio in vista di una missione avvenuta all’incirca nel 200 d.C. nella valle
                           del Nilo, vd. Cass. Dio, 75.13.1 e 14.3; e per un possibile collegamento con la missione di
                           Plauziano sulla costa africana orientale, si veda ora MALLAN, 2019.
                             28  Come opportunamente sottolineato da DAGUET-GAGEY, 2000, p. 365-370.
                             29  La legenda Indulgentia Principis è stata messa in rapporto con la concessione del diritto
                           italico a Cartagine da parte di Severo intorno al 205 (D. 50.15.8.11). Sulla tappa cartaginese,
                           si sofferma in particolare GUÉDON, 2006, p. 701 s.
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