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274aCECILIA RICCI

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                           senza imperiale, già Halfmann aveva dato il giusto rilievo a due iscrizioni :
                           quella cartaginese di Valentinus ex numero cubiculariorum Aug(usti), che fa
                           una dedica alla moglie Claudia Ti.f. Euresis ob merita quod se secuta esset
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                           in provincia Africa , mettendo in relazione, come già Mommsen aveva fat-
                           to, la presenza a Cartagine di Valentino e Claudia con il viaggio di Adriano
                           del 128; e quella ipponense di Abascantus Caesaris, ex familia castrensis ex
                           numero vestiariorum che, per le stesse ragioni (onomastica e formulario), si
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                           deve piuttosto ricondurre ad età severiana .
                             Sia Halfmann che, più diffusamente, Guédon richiamano anche iscrizioni
                           lambesitane; e in particolare alcune dediche – già considerate ma escluse sia
                           da Pietro Romanelli che da Yann Le Bohec – a Iulia Augusta, mater Augusto-
                           rum et castrorum e a Settimio Severo, da parte della familia rationis castren-
                                                                                           18
                           sis, incaricata delle spese militari e delle residenze imperiali nelle province .
                             Rispetto  all’orientamento  oggi  quasi  unanime  a  favore  della  realtà  del
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                           viaggio dei Severi in Africa , una posizione resta dissonante, quella di Ta-
                           deusz Kotula. Gli argomenti di Kotula sono in buona parte ragionevoli: le le-
                           gende monetali che ricordano l’adventus o la profectio del sovrano, la Fortuna
                                                                                           20
                           Redux, e soprattutto l’indulgentia Augustorum nei confronti di Cartagine ; il
                           vago riferimento di Aurelio Vittore e dell’Historia Augusta a una spedizione
                           vittoriosa contro le tribù bellicose della Tripolitania; la relativa frequenza e la
                           genericità delle invocazioni al numen e alla salus dell’imperatore e della sua
                           famiglia delle iscrizioni onorarie di alcune città nella Proconsolare e in Numi-





                             15  HALFMANN, 1986, p. 108 s.
                             16  CIL VIII.12657 = ILS 1744.
                             17  CIL VIII.5234 = ILAlg I.33.
                             18  CIL VIII.2702 e 2703 = 18114, 18250 (Settimio Severo); AE 1914, n. 38 (Iulia Augu-
                           sta). Romanelli era dell’opinione che le dediche non implicassero necessariamente la presenza
                           dell’imperatore. Le sue osservazioni sono state riconsiderate e oggi si tende a credere che la
                           ratio castrensis costituisse il cuore dell’intendenza del palazzo imperiale e che una sua sezio-
                           ne seguisse l’imperatore nei viaggi (HALFMANN, 1986, p. 219 e 222; GUÉDON, 2006, p. 712).
                             19   In  linea  con  la  posizione  assunta  da  Hasebroek  nel  1921  –  il  quale,  raccogliendo  e
                           commentando le fonti letterarie, le legende monetali, le iscrizioni onorarie, rintraccia i segnali
                           della presenza di Settimio Severo in Africa, negli anni 203 e 204 – si pongono GUEY, 1950, in
                           particolare  p.  55-67,  e  GUEY,  1952;  LE  GLAY,  1959  p.  235;  CORBIER,  1974,  p.  213-218;
                           BIRLEY, 1988 (in particolare p. 150-154, Return to Africa); HALFMANN, 1986 (supra, nt. 4),
                           tutti citati da Stéphanie Guédon; e, ancora, CHRISTOL, 1987, p. 504 (dà per scontato il viaggio
                           a Lepcis); DI VITA, DI VITA ÉVRARD, 1998, p. 108; CHAUSSON, 1995; DAGUET-GAGEY, 2000;
                           la stessa GUÉDON, 2006; CORDOVANA, 2006 e 2012 (in particolare p. 56 s.). Anche nel catalo-
                           go della mostra Roma Universalis del 2018 (D’ALESSIO, PANELLA, REA, 2018, p. 29), nel pro-
                           spetto cronologico, il viaggio dei Severi in Africa tra 202 e 203 è dato per certo (e ribadito
                           negli articoli dedicati a Lepcis).
                             20  Cfr. anche HALFMANN, 1986, p. 128 e 222.
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