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232aALISTER FILIPPINI

                           Malvensis, Porolissensis), da allora poste sotto il comando unificato di un
                           governatore consolare (vd. infra, § 6.1.5).
                             Il trasferimento della V Macedonica indeboliva però la difesa della Moe-
                           sia Inferior, il cui effettivo scendeva da tre a due legioni (la I Italica di No-
                           vae,  la  XI Claudia  di  Durostorum):  tale  scelta  tattica  sguarniva  Troesmis
                           (Igliţa-Turcoaia), caposaldo del Delta, e lasciava una falla pericolosa nella
                           frontiera del Basso Danubio; proprio in quel punto debole sarebbero pene-
                           trati Costoboci e Bastarni (vd. infra, § 6.2.4). La scelta sfortunata di demili-
                           tarizzare il Delta deve essere maturata, all’interno dello stato maggiore degli
                           Augusti, tra 166 e 168: non sembra un caso che, in quegli anni, a Troesmis
                           sia attestata la presenza del consolare M. Pontius Laelianus (suff. 145), co-
                           mes imperiale nella guerra partica, come pure nelle due expeditiones danu-
                           biane  (ca.  168,  169-175);  i  decurioni  locali  lo  onorarono  in  quanto  padre
                                                                        50
                           dell’omonimo legato di Moesia Inferior (ord. 163) . Intorno al 167 Pontius
                           Laelianus padre, da esperto consigliere di guerra, potrebbe aver gestito il tra-
                           sferimento della V Macedonica verso la Dacia, in maniera concertata con il
                           governatore locale, suo figlio, e con il nuovo legato del comparto dacico, il
                           consolare Sex. Calpurnius Agricola (suff. 154).

                                6.1.5. La Moesia Superior e le tres Daciae:
                                      l’ascesa di M. Claudius Fronto (ca. 166-170) 51

                             L’assetto militare e amministrativo del comparto dacico e mesico venne
                           rivoluzionato tra 166 e 170: l’evoluzione progressiva del sistema è testimo-
                           niata dalle tappe del cursus di M. Claudius Fronto, che, già consolare (vd.
                           supra, § 5.1), venne inviato sul Medio Danubio, con una vertiginosa ascesa
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                           di  carriera .  Fronto  fu  dapprima  nominato  legato  dei  due  Augusti  per  la
                           Moesia Superior (ca. 166-168), già dotata di due  legioni  (VII Claudia,  IV
                           Flavia), poi venne da loro incaricato (ca. 168) anche del governo della Dacia
                           Apulensis (ex Superior), normalmente assegnata a un legato di rango preto-
                           rio, comandante della legio XIII Gemina. Fronto arrivò così a controllare tre
                           legioni, tutte proiettate verso il territorio dei Sarmati Iazigi (il Banato: vd.
                           infra, § 6.2.1). Dopo la morte di Vero (inizio 169), Fronto lasciò tempora-
                           neamente  la  Moesia Superior  per  assumere  il  governo  unificato  delle  tres
                           Daciae (ca. 169-170), realizzando così un grande comando sovraprovinciale
                           imperniato sulla Dacia Apulensis, con l’obiettivo di coordinare le operazioni
                           nelle limitrofe Dacia Malvensis (ex Inferior) e Porolissensis (in quest’ultima


                             50  Iscrizione di Troesmis: IScM V.144 = EDH 043171.
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                             51  BIRLEY, 1987 , p. 161; ROSSIGNOL, 2020, p. 297.
                             52  Carriera di Claudius Fronto: CIL VI.41142 = EDR 093412.
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