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230aALISTER FILIPPINI

                           dell’esercito,  probabilmente  uccisi  dalla  peste.  Tali  disgrazie  inducevano
                           Lucio  a  caldeggiare  un  pronto  rientro  a  Roma,  mentre  Marco,  diffidando
                           delle promesse dei barbari, insisteva per procedere fino al fronte e controlla-
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                           re la situazione da vicino . Tra loro già si manifestava una significativa di-
                           vergenza di vedute sulla conduzione della guerra (vd. infra, § 6.2).
                             Valicate le Alpi, gli Augusti «presero tutte le misure necessarie alla dife-
                           sa dell’Italia e dell’Illirico», ossia organizzarono un sistema militare specifi-
                           co per la sorveglianza delle vie di collegamento tra Italia nord-orientale, No-
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                           ricum e Pannonia Superior . Il munimen Italiae atque Illyrici è stato identi-
                           ficato con quella praetentura Italiae et Alpium, intesa come una linea avan-
                           zata di carattere militare, di cui fu incaricato – forse come primo organizza-
                                                                                  46
                           tore tattico – il consolare Q. Antistius Adventus (ca. 168-170) : il comes di
                           Vero tornava dunque in prima linea per garantire la sicurezza dell’Italia; la
                           strategia difensiva sottesa  alla  creazione  della  praetentura  sembra  peraltro
                           derivare  dalla  visione  politico-militare  di  Lucio,  tesa  al  consolidamento
                           ‘adrianeo’ degli assetti limitanei (vd. supra, § 5.2), piuttosto che da quella
                           espansionistica di Marco (vd. infra, § 6.2.1). L’impianto della praetentura
                           non è noto in dettaglio, ma può immaginarsi come una catena a maglia larga,
                           caratterizzata da alta mobilità e flessibilità, comunque coordinata alla struttu-
                           ra fortificata del limes pannonico, con le tre legioni di Pannonia Superior; in
                           ogni caso, in essa dovevano trovare spazio diversi reparti di fanteria e ca-
                           valleria, variamente dislocati. Soltanto più tardi (ca. 170-174) la legio II Ita-
                           lica avrebbe avuto un castrum stabile a Ločica (Noricum), non lontano da
                           Celeia, ma questa evoluzione strategica va intesa come una reazione al disa-
                           stro del 170, quando la praetentura non poté bloccare l’incursione marco-
                           mannica (vd. infra, § 6.2.2).

                                6.1.3. La Pannonia Inferior:
                                      Ti. Claudius Pompeianus e le sue legioni (ca. 166-169) 47


                             Mentre Iallius Bassus reggeva la Pannonia Superior e Antistius Adventus
                           organizzava la praetentura, il consolare Ti. Claudius Pompeianus, anch’egli
                           comes di Vero in Syria, assumeva il governatorato di Pannonia Inferior, che,
                           in condizioni di normalità, sarebbe stata affidata a un legato di rango preto-
                           rio. Un governatore consolare troverebbe ragione nella presenza di una le-


                             44  HA Marc. 14.4-5; cfr. Ver. 9.7-9.
                             45  HA Marc. 14.6:  Denique transcensis Alpibus  longius processerunt composueruntque
                           omnia, quae ad munimen Italiae atque Illyrici pertinebant.
                             46  Antistius Adventus, legatus ad praetenturam Italiae et Alpium: ILAlg II.2.4681 = EDH
                           064285.
                             47  BIRLEY, 1987 , p. 151; ROSSIGNOL, 2020, p. 258.
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