Page 22 - 3613-495-3 Mecella, Galimberti, Open A
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20aDAVIDE FAORO

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                           la subscriptio al libello, a quanto pare in originale , affinché Plinio la con-
                           segnasse al destinatario. Non è dato sapere se una copia fosse stata archiviata
                           o se la subscriptio avesse goduto di una propositio a Roma. Lo status del
                           petitore e del patrocinante sconsigliano ad ogni modo di considerare codesta
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                           una pratica comune .
                             Per  quanto  riguarda  il  principato  di  Adriano,  le  modalità  di  ricezione,
                           produzione e pubblicazione delle risposte imperiali quando il principe si tro-
                           vava in provincia sono state illuminate da un’epigrafe ritrovata diversi de-
                           cenni  orsono  nell’area  dell’antica  Hyrgaleis  nel  conventus  di  Apamea,  ma
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                           pubblicata soltanto in tempi più recenti . L’iscrizione è frammentaria, cio-
                           nonostante è possibile riconoscere una sequenza di atti, tra cui: a) ll. 1-11:
                           un’annotazione preliminare in greco datata 25 luglio 129 d.C., riguardante la
                           trascrizione  e  la  testimonianza  di  un  libellus  così  come  esposto  nel  τεῦχος
                           λιβέλλων τῶν προκειμένω[ν] nella «Nuova Stoa» di una città, il cui nome è
                           perduto, forse della Licia; b) ll. 11-19: testo in greco del libellus, inoltrato da
                           un  certo  Ermogene  ad  Adriano,  riferito  ad  una  precedente  decisione  presa
                           dall’imperatore ad Apamea il 16 dello stesso luglio o pochi giorni dopo, con la
                           richiesta di poterne fare una copia; c) l. 19: annotazione in latino di ricezione
                           del libellus con la data del 23 luglio e il luogo, Apamea in Asia; d) ll. 20-27: la
                           subscriptio di Adriano in latino, indirizzata a diversi petitori tra cui Ermogene,
                           che dà accesso ai commentarii imperiali e che è chiusa dalla formula subscrip-
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                           si / recognovi ; e) ll. 27-31: nomi dei signatores di autenticazione della copia
                           della petizione e della subscriptio; f) ll. 31 s.: estratto dei commentarii.
                             Un primo dato rilevante è offerto dalla tempistica degli atti elencati. La
                           petizione fu ricevuta dal comitato imperiale il 23 luglio ad Apamea in Asia e
                           copiata dal petitore dal τεῦχος λιβέλλων τῶν προκειμένων due giorni dopo,
                           il 25 luglio, in un’altra città, di un’altra provincia, probabilmente nel primo
                           giorno in cui era stata resa pubblica, corredata dalla subscriptio. La formula
                           acc. X Kal. Aug. Apam. in Asia segue il testo della petizione e anticipa quello
                           della subscriptio, per cui essa riguarda la presa in consegna da parte dell’a





                             25   Plin.,  Ep.  10.107:  Libellum  P. Accii Aquilae,  centurionis cohortis sextae equestris,
                           quem mihi misisti, legi: cuius precibus motus dedi filiae eius civitatem Romanam. Libellum
                           [rescripti] <rescriptum>, quem illi redderes, misi tibi. L’emendazione di rescripti in rescrip-
                           tum, proposta da KIPP, 1909, p. 77 nt. 47, è stata generalmente accettata.
                             26   Appare  perciò  azzardata  l’ipotesi  avanzata  da  PALAZZOLO,  1977,  p.  50,  secondo  cui
                           questa testimonianza sarebbe prova che «la cancelleria di Traiano usava inviare ai richiedenti
                           gli originali, e non le copie, né tanto meno gli estratti, dei rescritti imperiali, trascrivendone
                           solo un’indicazione sommaria negli archivi (commentarii)».
                             27  SEG LVIII.1536 = AE 2008, n. 134; cfr. JONES, 2009.
                             28  In altri casi è attestato scripsi o rescripsi; sulla formula vd. MOURGUES, 1995.
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