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SUGLI ATTI DEI PRINCIPI EMANATI FUORI ROMA (SECC. I-II D.C.)a19
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al principe e che fossero quotidianamente aggiornati . Lo assicura, tra le altre
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fonti, la stele sepolcrale urbana di un liberto imperiale , M. Ulpius Phaedi-
mus, che morì in carica come lictor proximus et a comment(ariis) beneficio-
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rum a Selinunte, pri(die) Idus Augus(tas) Nigro et Aproniano co(n)s(ulibus)
(117 d.C.), dunque nello stesso luogo e pressoché nella stessa data di Traiano,
morto il giorno prima. I commentarii beneficiorum erano i registri dedicati
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all’annotazione dei privilegi concessi dai Cesari . Tra i beneficia iscritti sui
commentarii sotto la tutela di M. Ulpius Phaedimus alcuni dovevano per-
tanto dipendere da subscriptiones a libelli presentati a Traiano nel corso
dell’expeditio Parthica.
Solo una parte dei libelli inoltrati all’imperatore, forse una minoranza, ri-
guardava la richiesta di beneficia, e del resto è inverosimile che tutti gli esiti
delle subscriptiones, indipendentemente dai contenuti, confluissero in com-
mentarii tematici. Purtroppo, delle forme di pubblicità e di archiviazione,
che in epoca traianea (e prima) si davano alle risposte delle petizioni inol-
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trate al principe a Roma o dalla provincia, nessuna fonte documentaria ci
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informa in modo preciso . Sappiamo dalle epistulae di Plinio di un altro li-
bello che fu inoltrato da quest’ultimo a Traiano con la richiesta di cittadinan-
za per la propria figlia da parte di un centurione delle truppe ausiliarie.
All’epistula di Plinio Traiano rispose a sua volta per epistulam, allegandovi
19 Commentarii posti sotto la direzione dell’a memoria, quantomeno per quanto riguarda
il loro aggiornamento; sulle mansioni dell’officium MOURGUES, 1998, p. 151-167 con elenco a
p. 177-184 dei liberti e dei cavalieri posti al vertice del servizio.
20 CIL VI.1884: M(arco) Ulpio Aug(usti) lib(erto) Phaedimo | divi Traiani Aug(usti) a
potione | item a laguna et tricliniarch(a) | lictori proximo et a comment(ariis) | beneficiorum
vixit ann(os) XXVIII | abscessit Selinunte pri(die) Idus Augus(tas) | Nigro et Aproniano
co(n)s(ulibus) | reliquiae treiectae eius | III Nonas Febr(uarias) ex permissu | collegii ponti-
fic(um) piaculo facto | Catullino et Apro co(n)s(ulibus) | dulcissimae memoriae eius | Valens
Aug(usti) lib(ertus) Phaedimianus | a veste ben(e) mer(enti) fecit.
21 Sugli a commentariis ovvero commentarienses vd. HAENSCH, 1995; elenco dei liberti
deputati ai commentarii beneficiorum in MOURGUES, 1998, p. 187-188.
22 La tabula Banasitana (AE 1962, n. 142), che riporta un estratto del commentarius civi-
tate Romana donatorum, ha confermato che in questo genere di commentarii la formula in
commentarios referri non preludeva a una copiatura del testo integrale della subscriptio, ma
solo alla trascrizione del privilegio e delle generalità del o dei beneficiari.
23 Secondo alcuni (bibliografia in MEROLA, 2018, p. 360 e nt. 30), un rescritto frammenta-
rio di Traiano a Smirne, ma inciso sull’Archive Wall di Afrodisia (SEG XXXII.1202 =
OLIVER, 1989, n. 48), sarebbe una subscriptio ad un libello e non, come in uso nella comuni-
cazione con le poleis, un’epistula. Andrebbero in tal senso la mancanza della titolatura impe-
riale e l’assenza della formula di saluto. Se così è, la redazione in lingua greca del testo va
intesa come una traduzione confezionata localmente da un originale latino emesso a Roma,
dove all’epoca (100 d.C.) si trovava Traiano.
24 La miglior raccolta delle fonti per l’epoca preadrianea è ancora in SAMPER, 1978.