Page 21 - 3613-495-3 Mecella, Galimberti, Open A
P. 21

SUGLI ATTI DEI PRINCIPI EMANATI FUORI ROMA (SECC. I-II D.C.)a19

                                                                        19
                           al principe e che fossero quotidianamente aggiornati . Lo assicura, tra le altre
                                                                           20
                           fonti, la stele sepolcrale urbana di un liberto imperiale , M. Ulpius Phaedi-
                           mus, che morì in carica come lictor proximus et a comment(ariis) beneficio-
                              21
                           rum  a Selinunte, pri(die) Idus Augus(tas) Nigro et Aproniano co(n)s(ulibus)
                           (117 d.C.), dunque nello stesso luogo e pressoché nella stessa data di Traiano,
                           morto il giorno prima. I commentarii beneficiorum erano i registri dedicati
                                                                     22
                           all’annotazione dei privilegi concessi dai Cesari . Tra i beneficia iscritti sui
                           commentarii  sotto  la  tutela  di  M. Ulpius Phaedimus  alcuni  dovevano  per-
                           tanto  dipendere  da  subscriptiones  a  libelli  presentati  a  Traiano  nel  corso
                           dell’expeditio Parthica.
                             Solo una parte dei libelli inoltrati all’imperatore, forse una minoranza, ri-
                           guardava la richiesta di beneficia, e del resto è inverosimile che tutti gli esiti
                           delle subscriptiones, indipendentemente dai contenuti, confluissero in com-
                           mentarii  tematici.  Purtroppo,  delle  forme  di  pubblicità  e  di  archiviazione,
                           che in epoca traianea (e prima) si davano alle risposte delle petizioni inol-
                                                 23
                           trate al principe a Roma  o dalla provincia, nessuna fonte documentaria ci
                                                 24
                           informa in modo preciso . Sappiamo dalle epistulae di Plinio di un altro li-
                           bello che fu inoltrato da quest’ultimo a Traiano con la richiesta di cittadinan-
                           za  per  la  propria  figlia  da  parte  di  un  centurione  delle  truppe  ausiliarie.
                           All’epistula di Plinio Traiano rispose a sua volta per epistulam, allegandovi




                             19  Commentarii posti sotto la direzione dell’a memoria, quantomeno per quanto riguarda
                           il loro aggiornamento; sulle mansioni dell’officium MOURGUES, 1998, p. 151-167 con elenco a
                           p. 177-184 dei liberti e dei cavalieri posti al vertice del servizio.
                             20  CIL VI.1884: M(arco) Ulpio Aug(usti) lib(erto) Phaedimo | divi Traiani Aug(usti) a
                           potione | item a laguna et tricliniarch(a) | lictori proximo et a comment(ariis) | beneficiorum
                           vixit ann(os) XXVIII | abscessit  Selinunte  pri(die) Idus  Augus(tas) | Nigro et Aproniano
                           co(n)s(ulibus) | reliquiae treiectae eius | III Nonas Febr(uarias) ex permissu | collegii ponti-
                           fic(um) piaculo facto | Catullino et Apro co(n)s(ulibus) | dulcissimae memoriae eius | Valens
                           Aug(usti) lib(ertus) Phaedimianus | a veste ben(e) mer(enti) fecit.
                             21  Sugli a commentariis ovvero commentarienses vd. HAENSCH, 1995; elenco dei liberti
                           deputati ai commentarii beneficiorum in MOURGUES, 1998, p. 187-188.
                             22  La tabula Banasitana (AE 1962, n. 142), che riporta un estratto del commentarius civi-
                           tate Romana donatorum, ha confermato che in questo genere di commentarii la formula in
                           commentarios referri non preludeva a una copiatura del testo integrale della subscriptio, ma
                           solo alla trascrizione del privilegio e delle generalità del o dei beneficiari.
                             23  Secondo alcuni (bibliografia in MEROLA, 2018, p. 360 e nt. 30), un rescritto frammenta-
                           rio  di Traiano a Smirne, ma  inciso sull’Archive Wall  di  Afrodisia  (SEG  XXXII.1202  =
                           OLIVER, 1989, n. 48), sarebbe una subscriptio ad un libello e non, come in uso nella comuni-
                           cazione con le poleis, un’epistula. Andrebbero in tal senso la mancanza della titolatura impe-
                           riale e l’assenza della formula di saluto. Se così è, la redazione in lingua greca del testo va
                           intesa come una traduzione confezionata localmente da un originale latino emesso a Roma,
                           dove all’epoca (100 d.C.) si trovava Traiano.
                             24  La miglior raccolta delle fonti per l’epoca preadrianea è ancora in SAMPER, 1978.
   16   17   18   19   20   21   22   23   24   25   26