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4. In radicibus montis Tauri: sulla scena di un delitto (quasi) perfetto?
In effetti, non andrebbe per nulla sottovalutato il fatto che la Historia Au-
gusta riferisca esplicitamente che era stato persino suggerito a Marco di ri-
pudiare se non addirittura di sopprimere la moglie e che lui avesse risposto
che in questo modo avrebbe irrimediabilmente perduto la dote, cioè l’impero
stesso ereditato dal suocero (allorché quest’ultimo lo aveva adottato secondo
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le disposizioni di Adriano) , manifestando così una preoccupazione non
propriamente attribuibile a un marito affettuoso bensì semmai riconducibile
al profilo comportamentale di un coniuge anaffettivo, alla stessa stregua del
suo illustre mentore, Erode Attico, che, assolto dall’accusa di uxoricidio gra-
zie all’intervento congiunto dell’illustre medico e poeta Marcello di Side e
dell’imperatore medesimo, era riuscito a entrare in possesso dell’enorme
proprietà suburbana della moglie Annia Regilla, parente della defunta con-
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sorte dello stesso Marco . Il potere di Faustina era indissolubilmente legato
al cospicuo patrimonio paterno di cui Antonino Pio aveva riservato
l’usufrutto allo stato, come si legge sempre nella Historia Augusta (patrimo-
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nium privatum in filiam contulit, sed fructus rei publicae donavit) . Se è
vero che Antonino Pio distribuì denaro ai soldati per festeggiare nel 145 con
grande sfarzo il matrimonio della figlia con Marco Aurelio, evento ricordato
anche da emissioni monetali in tutti e tre i metalli 116 , è altrettanto indubbio
un dato fondamentale e giustamente sottolineato da Cenerini, ossia che
mentre nel 147 Faustina Minore partorì la prima figlia Annia Aurelia Galeria
Faustina e ricevette il titolo di Augusta, il marito Marco rimase solo Cesare
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dal 139 fino al 161, anno della morte del padre adottivo .
Eppure, in Τὰ εἰς ἑαυτόν, forse il terzo ‘tassello’ mancante – pur non es-
sendo anch’esso storiografia in senso stretto bensì facendo parte del genere
memorialistico-autobiografico –, Marco tratteggiava il proprio profilo o me-
glio quello che avrebbe desiderato per sé e che intendeva divulgare come
immagine esterna: infatti, laddove si sofferma sui debiti di gratitudine nei
riguardi degli dèi, l’imperatore per un verso dichiara di non avere mai recato
alcuna offesa a nessuno dei suoi συγγενεῖς, pur ammettendo candidamente di
113 HA Marc. 19.8-9: de qua [i.e. Faustina] cum diceretur Antonino Marco, ut eam repu-
diaret, si non occideret, dixisse fertur: ‘si uxorem dimittimus, reddamus et dotem’. Dos autem
quid habebatur ‹nisi› imperium, quod ille ab socero volente Hadriano adoptatus acceperat?
Vd. GRIMAL, 1991 = 1993, p. 191, 241; HIDALGO DE LA VEGA, 2000, p. 191-224; HIDALGO DE
LA VEGA, 2002, p. 237-270; MASTROCINQUE, 2011, p. 92 nt. 19; HIDALGO DE LA VEGA, 2012,
p. 121-129.
114 ARENA, CASSIA, 2016, p. 251-254.
115 HA Ant. P. 7.9.
116 HA Ant. P. 10.2; BOATWRIGHT, 2003, p. 249-268.
117 CENERINI, 2009, p. 117.