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MARCO AURELIO CON FAUSTINA MINORE NEL CUORE DELL’ANATOLIAa197

                             Sul senso profondo della partecipazione di Marco a questa cerimonia re-
                           ligiosa in tal modo si è espressa Astarita:

                             l’imperatore  annuncia  a  Erode  Attico  la  sua  prossima  venuta  ad  Atene  e
                             l’iniziazione ai misteri …, presentando le sue intenzioni come pegno della ri-
                             conciliazione dopo il processo di Sirmium. In questo contesto l’accenno alla
                             morte  di  Faustina  …  assume  un  significato  che  non  può  essere  sfuggito  a
                             Erode Attico: con la fine dell’Augusta è venuto meno un ostacolo alla sua
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                             amicizia con Marco Aurelio .
                             Si tratta di un’opinione fin qui condivisibile, ma, a nostro avviso, non più
                           accettabile  allorché  la  studiosa  conclude  che  il  riferimento  a  Marco  come
                           ‘succube’ di una donna e di una bimba di tre anni «non avrebbe senso se la
                           stessa Faustina non fosse l’istigatrice … dell’incrinatura dei … rapporti con
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                           Erode Attico» . Così Astarita, che per un attimo sembra attingere una verità
                           del  profondo,  finisce  di  fatto  per  rimanere  in  superficie  e  per  concludere,
                           come si è visto, che Faustina sarebbe stata complice di Avidio Cassio e sa-
                           rebbe morta suicida nello sperduto villaggio cappadoce di Halala. In realtà, è
                           proprio su questo rapporto succube-incube che occorre ritornare, ma indivi-
                           duando  come  referente  dell’imperatore  soggiogato  non  la  moglie,  bensì
                           l’antico precettore. Più fine appare l’analisi di Grimal, il quale sebbene da un
                           canto avesse affermato che la morte di Faustina sarebbe stata, «senza alcun
                           dubbio, naturale», dall’altro, però, si era affrettato ad aggiungere che «il mi-
                           stero rimaneva insoluto»; poco più avanti lo storico francese aggiungeva al-
                           cune acute notazioni in merito alla scelta – da parte di Marco – di Erode co-
                           me suo iniziatore ai misteri, gesto «carico di significato», dal momento che il
                           sofista, accusato di essere l’artefice della morte della moglie Regilla, si era
                           difeso rispondendo che, se fosse stato davvero colpevole, non avrebbe potuto
                           consacrare a Demetra e Core, divinità del santuario di Eleusi, gli ornamenti
                                                                                       111
                           della stessa Regilla, poiché avrebbe attirato su di sé la nemesi divina :
                             scegliendolo come ‘padrino’, Marco Aurelio proclamava l’innocenza di Ero-
                             de stesso non meno che la propria, poiché l’iniziato doveva essere puro da
                             ogni crimine … È anche possibile attribuire a questa iniziativa un altro signi-
                             ficato. Venendo dopo la morte di Faustina, intendeva porre fine alle voci che
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                             ne rendevano responsabile il marito .

                             109  ASTARITA, 1983, p. 139.
                             110  ASTARITA, 1983, p. 117, 140.
                             111   Philostr.,  VS  2.1.556:  οὔτ’ἂν  τὸν  κόσμον  αὐτῆς  ἐς  τὸ  ἐν  Ἐλευσῖνι  ἱερὸν  ἀναθεῖναι
                           φέροντα φόνῳ μεμιασμένον, τουτὶ γὰρ τιμωροὺς τοῦ φόνου ποιοῦντος ἦν τὰς θεὰς μᾶλλον ἢ
                           ξυγγνώμονας.
                             112  GRIMAL, 1991 = 1993, p. 177, 181-182.
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