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MARCO AURELIO CON FAUSTINA MINORE NEL CUORE DELL’ANATOLIAa201

                           redatta o all’inizio del secondo soggiorno romano, prima della morte di Mar-
                           co Aurelio (169-180), oppure dopo il ritorno di Marco Aurelio a Roma (no-
                                                                         123
                           vembre 176), dunque all’incirca nel periodo 177-180 :

                             ai  tempi  di  Ippocrate  si  registravano  davvero  pochi  casi  di  podagra  (ὀλίγοι
                             παντάπασιν ἐποδαγρίων), grazie a uno stile di vita ben regolato, mentre ai miei
                             tempi, date le proporzioni assunte dal lusso della tavola al punto tale che non è
                             possibile immaginare come incrementarlo ulteriormente, vi è un’enorme mol-
                             titudine di persone affette da gotta (τὸ πλῆθος τῶν ποδαγριώντων ἐστίν). Alcu-
                             ne di queste non praticano affatto esercizio fisico, bevono vini forti prima del
                             pasto e fanno sesso in maniera smodata. Altre, anche se non cadono in tali ec-
                             cessi, commettono il primo o il secondo errore che ho denunciato. Tuttavia,
                             quando la sregolatezza diviene grave, spesso è sufficiente un solo sbaglio di
                                                                124
                             quelli menzionati (per provocare la malattia)  (t.d.A.).

                             L’occhio attento e competente dello scienziato si sofferma sui guasti, ta-
                           lora irrimediabili, prodotti negli abitanti della città da uno stile di vita lus-
                           suoso, smodato e connotato da eccessi di vario genere: insomma, la sregola-
                           tezza – πλημμέλεια, la cui radice è la medesima di πλημμελέω, verbo con
                           cui, forse non a caso, Marco in Τὰ εἰς ἑαυτόν descrive la propria naturale
                           aggressività  –  renderebbe  irrimediabilmente  fatale  anche  uno  solo  degli
                           ἁμαρτήματα,  tra  i  quali  quelli  commessi  da  coloro  che  ἀφροδισίοις  τε
                           χρωμένων ἀμέτρως.



                           5. Conclusioni

                             È tempo di concludere. L’analisi di testimonianze alternative rispetto a
                           quelle strettamente storiografiche – opere di contenuto medico, biografico,
                           memorialistico – offre la sensazione netta che l’imperatrice avesse in realtà
                           commesso veri e propri ‘passi falsi’, inimicandosi due tra le figure più in-
                           fluenti nella vita dell’imperatore, ossia per un verso il suo medico personale
                           e per un altro, soprattutto, il suo antico precettore. Che Marco Aurelio possa
                           essere il mandante della soppressione della consorte è, a ben guardare, già
                           inscritto nel profilo che ho tracciato di questo imperatore nella mia monogra-
                           fia su Galeno, il quale ebbe come paziente un princeps letteralmente osses-
                           sionato  dall’incubo  di  ridursi  a  una  marionetta,  a  un  pupazzo,  pericolosa-
                           mente incline all’ipocondria, sindrome depressiva, e soprattutto alla ben più
                           grave  melancolia,  vera  e  propria  psicosi,  con  l’aggravante  di  una  possibi-

                             123  ILBERG, 1889, p. 230-231; BARDONG, 1942, p. 628.
                             124   Galen.,  Hipp. aphor. comm.  28  (XVIII  a,  42-43  Kühn).  ARENA,  2021,  p.  65-66;
                           GOUREVITCH, 1984, p. 217-247.
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