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MARCO AURELIO CON FAUSTINA MINORE NEL CUORE DELL’ANATOLIAa203
dubbio si allungano sulla figura di un imperatore mite all’apparenza, ma in
realtà connotato da una personalità frutto di un groviglio di contraddizioni,
anzi un uomo cupo, capace di celare sotto l’aura di una ‘bontà’ conclamata
una personalità ambigua e bipolare. Proprio a proposito della relazione co-
niugale di Marco Aurelio, Fraschetti faceva ricorso all’espressione «famili-
smo amorale», coniata dagli antropologi moderni e adoperata dallo studioso
per indicare la fredda lucidità con la quale Marco dapprima ruppe la promes-
sa di matrimonio con Ceionia Fabia per sposare la cugina Faustina e poi
scelse di evitare le opzioni del ripudio e/o dell’uxoricidio per conservare in-
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tatta la ‘dote’ rappresentata dalla moglie . Per quel che concerne poi la col-
pevolezza o l’innocenza dell’Augusta nell’affaire di Avidio Cassio, la posi-
zione di Fraschetti non è netta, anche se costui parrebbe propendere per un
«ruolo, che potrebbe definirsi quasi episodico, attribuito eventualmente alla
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moglie di Marco Aurelio» ; e tuttavia, concludeva lo studioso, «non è certo
il caso di tornare a discutere sul ruolo che è stato attribuito a Faustina
nell’usurpazione di Avidio Cassio: siamo in presenza sicuramente di un mi-
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stero che la stessa Faustina conserverà per sempre con sé nella tomba» .
D’altra parte, per compiere un delitto (quasi) perfetto quale luogo miglio-
re di un oscuro vicus nella lontanissima e inospitale Cappadocia? Soprattutto
se il delitto non era un ‘semplice’ assassinio di una donna qualunque, ma
serviva a togliere di mezzo un’imperatrice sulla quale, ad arte, si era scelto di
far incombere il gravissimo sospetto di avere tramato con l’usurpatore contro
l’imperatore. Quello stesso Marco che nel 160/1 aveva ‘coperto’ l’uxoricidio
compiuto da Erode Attico ai danni di Annia Regilla, parente stretta della
moglie Faustina, consentendo al suo ex precettore di entrare in possesso
della cospicua eredità della moglie e di monumentalizzare la tenuta della
Caffarella per creare un santuario in onore della consorte defunta, più tardi,
nel 175, per allontanare da sé ogni sospetto, non si sarebbe limitato a sbaraz-
zarsi della moglie ‘lontano da Roma’, ma le avrebbe fatto edificare anche un
tempio in suo onore e, soprattutto, avrebbe dedotto una colonia denominan-
dola Faustinopolis: rispetto agli esempi di altre figure femminili – Livia,
Agrippina, Marciana, Plotina, Iulia Domna, Salonina – che Angelova affian-
ca a quella di Faustina, in onore delle quali furono creati nuovi poleonimi, la
moglie di Marco Aurelio ricevette questo privilegio e altri, come le onorifi-
cenze e le statue, tutti insieme ma soltanto dopo la sua morte.
fosse – potesse aspirare a divenire anche un buon imperatore o, almeno, quel ‘buon’ imperato-
re che Marco avrebbe voluto che fosse»; vd. ARENA, 2021, p. 148-149.
128 FRASCHETTI, 2008, p. XII, 38, 215.
129 FRASCHETTI, 2008, p. 160; vd. anche ibid., p. 47, 157-159.
130 FRASCHETTI, 2008, p. 175.