Page 196 - 3613-495-3 Mecella, Galimberti, Open A
P. 196
194aGAETANO ARENA
94
vinciale di Cilicia ostile a Erode Attico ; al θρόνος dell’altra, πρῶτος ἐπὶ
ταῖς ἐκ βασιλέως μυρίαις, fu destinato nel 173 (e fino al 175) Ἰούλιος
Θεόδοτος – scelto per la formazione dei giovani, data la fama di cui gode-
95
va – un allievo di P. Hordeonius Lollianus e anch’egli avversario di Ero-
96
de . Come aveva acutamente notato Mazzarino, la nomina di Θεόδοτος ri-
vestiva un duplice significato, poiché da un canto comportava «ovviamente
la statizzazione, seppure parziale, della cattedra sofistica di Atene, cattedra
tenuta, sin allora, a spese della polis», dall’altro rivelava apertamente la pre-
sa di posizione di Marco in favore degli avversari di Erode. Il fatto che Filo-
strato insista sull’inimicizia tra Erode e Φίλαγρος, posto alla guida di una
cattedra come quella di Roma, meglio retribuita e ancor più ambita di quella
ateniese, non sembra derivare per nulla da un’amplificazione del biografo,
ma costituisce una testimonianza «d’importanza capitale, e nient’affatto esa-
97
gerata» . Secondo l’insigne studioso, infatti, dietro il contrasto fra i lollianei
e gli erodiani si celavano gli strascichi del sordo conflitto tra Marco Aurelio
e Lucio Vero: quando quest’ultimo morì nel 169, Marco non dimenticò che
Erode era stato legato da grande amicizia con il fratello adottivo. Tanto è ve-
ro che, quando nel 173 fu trascinato nel processo di Sirmium, al cospetto
dell’imperatore, il sofista avrebbe gridato apertamente che Marco non gli
perdonava la sua antica amicizia con Lucio Vero; redarguito dal prefetto del
pretorio, M. Bassaeus Rufus, Erode per tutta risposta avrebbe ribattuto: «mio
98
caro, chi è vecchio non ha nulla da temere» . In effetti, il sofista all’epoca
dei fatti aveva all’incirca 72 anni.
Riassumendo, Marco era stato disposto a tollerare i comportamenti di
Erode in occasione sia della mancata esecuzione delle volontà testamentarie
del padre sia della morte di Regilla e sia anche dello scontro con gli Atenie-
si; ma, dopo il processo di Sirmium, si era verificato un ‘raffreddamento’ dei
rapporti fra il sofista e l’imperatore, il quale, di fronte alla preferenza accor-
data dal suo antico maestro al fratello adottivo, non fu disposto affatto a
‘chiudere un occhio’ e decise di ‘fargliela pagare’ colpendolo nel vivo, ossia
nella scelta di docenti appartenenti a una corrente contraria a quella
dell’atticismo propugnato da Erode. Di lì a poco, però, nel 175, sarebbe
scoppiata la rivolta di Avidio Cassio e Marco Aurelio si sarebbe riavvicinato
99
a Erode: Θεόδοτος tenne infatti il θρόνος per soli due anni e, dopo il mo-
mentaneo ‘raffreddamento’ del 173, la riconciliazione tra l’imperatore e il
2
94 Philostr., VS 2.8.578-579. PIR VI, P 348, p. 136.
95 Philostr., VS 2.2.
2
96 Philostr., VS 2.2; Dio Cass., 71.31.3. PIR IV 3, I 599, p. 283-284.
97 MAZZARINO, 1966 = 1974, p. 161.
98 Philostr., VS 2.1.559-561. PIR I, B 69, p. 356-357.
2
99 Philostr., VS 2.2.