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MARCO AURELIO CON FAUSTINA MINORE NEL CUORE DELL’ANATOLIAa191
favorì, in realtà, la sua difesa, anzitutto il fatto di non aver dato un tale ordine
[l’indicazione, cioè, sarebbe stata ‘solo’ quella di malmenare la consorte]
contro Regilla, in secondo luogo il profondo dolore che egli provò in seguito
alla sua morte. Anche questo atteggiamento fu tuttavia ritenuto una finzione,
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ma la verità ebbe la meglio .
Anche sull’esito di questo secondo processo non siamo informati, ma il
retore dovette uscirne ancora una volta assolto, se il ‘filoerodiano’ Filostrato
scrive «la verità ebbe la meglio» e se lo stesso Erode, fra l’altro, poté dedicar-
si, investendo somme ingentissime, a una vera e propria ristrutturazione della
tenuta nella valle della Caffarella sulla via Appia, già appartenuta alla moglie.
Nel 162 il sofista ritornò in Grecia insieme a Lucio Vero, il quale stava
per intraprendere la guerra partica: l’imperatore si era fermato a Corinto e ad
Atene, dove era stato ospite proprio di Erode, e da quest’ultimo era stato ini-
ziato ai misteri eleusini, cui, più tardi, nel 176 – cioè sei anni dopo
l’invasione di altri barbari, i Costoboci, che nel 170 giunsero persino a sac-
cheggiare Eleusi – il sofista avrebbe iniziato anche Marco Aurelio e Com-
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modo . Nel 173, però, Erode fu coinvolto in un’ennesima vicenda proces-
suale, le cui cause precise sembrerebbero ignote anche a Filostrato. Gli Ate-
niesi invitarono i fratelli Quintilii, in veste di rappresentanti dell’autorità ro-
mana, a presenziare a un’assemblea civica, in occasione della quale il popolo
manifestò la propria indignazione nei confronti di Erode, la cui condotta ar-
rogante e tirannica doveva essere segnalata all’attenzione dell’imperatore. I
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Quintilii, Sesto Quintilio Condiano e Sesto Quintilio Valerio Massimo ,
esponenti di una ricchissima famiglia originaria di Alessandria Troade, erano
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anche vicini di Erode al IV miglio della via Appia . Già quando aveva pre-
stato servizio come corrector liberarum civitatum provinciae Asiae nel 134-
135, incrementando a proprie spese la fornitura idrica di Alessandria Troa-
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de , Erode aveva denigrato i Quintilii chiamandoli ‘Troiani’ e criticando la
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stima mostrata dall’imperatore per i due fratelli . Molti anni più tardi, nel
momento in cui ricoprirono la carica di proconsoli d’Achaia tra il 170/1 e il
174/5, essi sostennero la fazione politica ateniese che aveva accusato Erode
73 Philostr., VS 2.1.556: ξυνήρατο δὲ αὐτῷ τῆς ἀπολογίας πρῶτον μὲν τὸ μηδὲν προστάξαι
τοιοῦτον ἐπὶ τὴν Ῥήγιλλαν, ἔπειτα τὸ ὑπερπενθῆσαι ἀποθανοῦσαν· διεβάλλετο μὲν γὰρ καὶ
ταῦτα ὡς πλάσμα, ἀλλ’ὅμως τἀληθὲς ἴσχυεν. GRAINDOR, 1930, p. 92; AMELING, 1987, II, p. 9;
TOBIN, 1997, p. 33; TOMA, 2008, p. 18-19.
74 FOLLET, 1976, p. 135-138. Sul soggiorno di Lucio Vero ad Atene si vd. il contributo di
L. Mecella in questo volume.
75 ARENA, 2021, p. 166 e nt. 100.
76 HA Comm. 4.9; Dio Cass., 71.33.1; cfr. 72.5.3 - 72.7.2. PIR VII 1, Q 21, p. 12-14; Q
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27, p. 18-20.
77 KUHN, 2012, p. 421-458.
78 Philostr., VS 2.1.559-561.