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186aGAETANO ARENA

                           Φαυστίνη, συγγενὴς οὖσα τῷ αὐτοκράτορι ἔγγιστα, avrebbe condotto fuori
                           dalla stanza Galeno e uno dei medici della scuola metodica del proprio seguito
                           e  li  avrebbe  intenzionalmente  messi  in  contrasto,  dicendo  al  metodico  che
                           Galeno  non  aveva  neppure  lontanamente  ipotizzato  l’uso  della  chirurgia  e
                           della farmacologia e anzi aveva mostrato con i fatti la superiorità del suo piano
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                           terapeutico, basato sulla dietetica e sull’idroterapia invece che sul digiuno .
                             L’identità  della  donna  che  pone  sottilmente  in  discussione  l’operato  del
                           Pergameno, cercando di mettere quest’ultimo in difficoltà con un collega, non
                           è certissima. Già Kühn aveva reso la perifrasi usata da Galeno con «Ania Fau-
                           stina cognata Imperatori e proximo», con ciò volendo intendere un non meglio
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                           definito rapporto di ‘parentela’, anzi di ‘consanguineità’, con Marco Aurelio .
                           Grosso aveva pensato invece che si trattasse proprio di Faustina Minore, mo-
                                                                           44
                           glie dell’imperatore e madre del giovanissimo paziente . Stein, il quale pure
                           aveva ritenuto che dovesse trattarsi dell’imperatrice, non aveva tuttavia negato
                           il fatto che l’espressione adoperata fosse quantomeno insolita per indicare la
                           consorte  di  Marco,  «quamvis  mirum  videatur  eam  non  significari  matrem
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                           Commodi» .  Per  la  verità  anche  Raepsaet-Charlier  ha  accolto
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                           l’identificazione  fra  l’Ἀνία  Φαυστίνη  menzionata  da  Galeno  e  l’Augusta .
                           Birley, dal canto suo, aveva sostenuto con forza che dovesse trattarsi della fi-
                           glia  più  anziana  dell’imperatore,  Annia  Galeria  Aurelia  Faustina,  moglie  di
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                           Gneo Claudio Severo, amico e sostenitore di Galeno . Tuttavia quest’ipotesi
                           si scontra con alcune difficoltà oggettive: in primo luogo, l’espressione di Ga-
                           leno suonerebbe ugualmente ‘strana’ (sia che la si applichi alla figlia di Marco
                           sia che la si attribuisca alla moglie); in secondo luogo, la donna è accompa-
                           gnata da un medico metodico, dunque da un ‘avversario’ di Galeno e i suoi
                           complimenti nei riguardi del Pergameno appaiono chiaramente ironici e ten-
                           denziosi; infine, Galeno fa mostra di considerare l’intromissione della donna
                           come  potenzialmente  dannosa  al  piano  terapeutico.  In  sostanza,  se  l’Ἀνία
                           Φαυστίνη del passo galenico fosse davvero la moglie di Severo, il suo atteg-
                           giamento  nei  riguardi  di  Galeno  apparirebbe  stranamente  assai  diverso  da
                           quello del marito. Nutton, che pure ha tradotto in maniera generica  «Annia
                           Faustina, a very close relative of the emperor» e non ha escluso, almeno in li-
                           nea di principio, la possibilità che la perifrasi potesse costituire una ‘delicata’
                           allusione  all’imperatrice  recentemente  scomparsa,  ha  tuttavia  concluso  che

                             42  Galen., Praecogn. 12 (XIV 661-665 Kühn = 130-134 Nutton); BARDONG, 1942, p. 637;
                           NUTTON, 1979, p. 50; MARASCO, 1997, p. 285; BOUDON-MILLOT 2012 = 2016, p. 176-178, 335.
                             43  KÜHN, 1827, p. 662; LEOPOLD, 1852, sv. συγγένεια, p. 770: cognatio, consanguinitas.
                             44  GROSSO, 1964, p. 120.
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                             45  PIR  IV 1, G 24, p. 4-6, in particolare 6; PIR  I, A 716, p. 132-133.
                             46  RAEPSAET-CHARLIER, 1987, I, p. 80-81, n. 63.
                             47  BIRLEY, 1972, p. 465-466; PIR  I, A 714, p. 131; RAEPSAET-CHARLIER, 1987, I, p. 77-
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                           78, n. 61.
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