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182aGAETANO ARENA

                           ve  Avidio  Cassio  come  un  uomo  già  naturalmente  incline  alla  rivolta,  il
                           quale anzi si sarebbe sentito incoraggiato a ribellarsi, spinto in questo pen-
                           siero proprio da Faustina (ἄλλως δὲ οὖν νεωτεροποιός, καινοτομεῖν ἐπήρθη,
                           πρὸς τῆς Φαυστίνης τῆς τοῦ Μάρκου  γαμετῆς ἐς  τήνδε  προαχθεὶς  τὴν
                           ἔννοιαν), la quale, a sua volta, avrebbe ‘segretamente’ inviato alcuni uomini
                           a lei fedeli per persuadere Cassio ad assumere il potere imperiale (ἔπεισε τὸν
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                           Κάσσιον, κρύφα πέμψασα τῶν αὐτῇ πιστῶν τινας, ἐπιθέσθαι τῇ βασιλείᾳ) .
                             A differenza dell’Anonimo autore della Historia Augusta, che riferisce la
                           versione del complotto ma non la considera veritiera, tanto da introdurre nel
                           corpo della narrazione un carteggio tra Faustina e il marito al fine di scagio-
                           nare l’Augusta, Cassio Dione, invece, abbraccia la tesi ‘complottista’ e attri-
                           buisce  precise  responsabilità  all’imperatrice,  la  quale  avrebbe  tramato  alle
                           spalle del marito e di concerto con Avidio Cassio. Su questo aspetto – che
                           costituisce, a nostro avviso, un nodo cruciale per tentare di comprendere co-
                           sa accadde veramente nella lontana terra di Cappadocia – occorre senza dub-
                           bio insistere e non può ritenersi un caso il fatto che non vi sia accordo nem-
                           meno fra gli studiosi moderni. Dopo Carrata Thomes, Schwartz e Birley, che
                                                                        30
                           avevano  escluso  la  colpevolezza  di  Faustina ,  pagine  fondamentali
                           sull’argomento  sono  state  scritte  da  Baldini,  secondo  il  quale  «la  pretesa
                           complicità di Faustina non merita alcuna credibilità», anche se – va detto –
                           lo studioso bolognese aveva ritenuto che,

                             alla  base  della  tendenza  innocentista  …  confluita  nella  Historia Augusta,
                             stesse  un  reale  dossier  di  lettere  tra  Marco  e  la  moglie,  fatto  diffondere
                             all’indomani della stessa rivolta. Questo dossier sarebbe confluito nella sto-
                             riografia  posteriore  …  Lo  scopo  di  questo  carteggio  messo  artatamente  in
                             circolazione non poteva essere altro che quello di controbattere … una ben
                             diversa versione dei fatti. Questa versione [i.e. quella ‘complottista’] dovette
                             nascere  nell’Oriente  che  aderì  compatto  a  Cassio,  per  giustificare
                             l’usurpazione,  e  fu  evidentemente  raccolta  da  Cassio  Dione,  che  infatti  è
                             esplicito sulla colpevolezza di Faustina. Scopo di questa versione era conferi-
                             re una plausibile giustificazione a quel tentativo senza domani, che tuttavia
                                                                           31
                             aveva coagulato per un attimo intorno a sé tutto l’Oriente .

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                             30  CARRATA THOMES, 1953, p. 153-155; SCHWARTZ, 1964, p. 140-142; BIRLEY, 2011 , p.
                           191-192; vd. RENAN, 1867, p. 210.
                             31  BALDINI, 1978, p. 654-655. Anche SCHWARTZ, 1964, p. 140-142, ha ritenuto che le let-
                           tere, pur essendo opera di un falsario, esistettero davvero e furono fatte circolare non per ria-
                           bilitare Faustina, ma per mettere in risalto la clementia di Marco. A proposito dell’intento di
                           Avidio  Cassio  di  «giovarsi  dell’Oriente  contro  la  parte  occidentale  dell’Impero»  cfr.
                           MAZZARINO, 1956 = 1986, I, p. 342; sulla collocazione della rivolta di Avidio sullo sfondo del
                           diffuso malcontento delle aree orientali, vero e proprio ‘blocco economico’ oltremodo vessato
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                           a causa di un’impresa bellica sentita come estranea, vd. MAZZA, 1973 , p. 267-273.
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