Page 181 - 3613-495-3 Mecella, Galimberti, Open A
P. 181
MARCO AURELIO CON FAUSTINA MINORE NEL CUORE DELL’ANATOLIAa179
κατὰ δὲ τὸν αὐτὸν τοῦτον χρόνον μετήλλαξε καὶ ἡ Φαυστῖνα, εἴτε ὑπὸ τῆς
ποδάγρας ἣν εἶχεν, εἴτε ἄλλως, ἵνα μὴ ἐλεγχθῇ ἐφ’οἷς πρὸς τὸν Κάσσιον
συνετέθειτο.
In questo medesimo tempo [i.e. all’epoca della rivolta di Avidio Cassio] tra-
passò anche Faustina o a causa della gotta di cui soffriva o in un modo diffe-
rente, affinché non fosse riconosciuta colpevole per via degli accordi che
13
aveva stretto con Cassio (t.d.A.).
Per quel che concerne poi le onorificenze tributate post mortem all’impe-
ratrice, si apprende dall’opera dionea che
il senato decretò che nel tempio di Venere e Roma fossero collocate delle
statue d’argento in onore di Marco e Faustina e venisse eretto un altare, pres-
so il quale tutte le fanciulle vergini che si sposavano in città offrissero sacri-
fici insieme ai mariti; inoltre, che una statua d’oro di Faustina fosse sempre
portata in teatro su una sedia, ogni qualvolta Marco avesse presenziato come
spettatore, e che fosse collocata nello stesso posto d’onore da cui essa aveva
guardato gli spettacoli da viva; infine, che intorno a questa si sedessero tutte
14
le donne più in vista .
Per quanto attiene al terzo ‘filo’ narrativo, ossia quello concernente la
cattiva reputazione dell’Augusta, Cassio Dione si limita a riferire che Marco
«si asteneva, infatti, da ogni comportamento scorretto, né commetteva offe-
se, volontariamente o involontariamente; tollerava invece gli errori altrui, in
particolare quelli della moglie (τῶν ἄλλων ἁμαρτήματα, καὶ μάλιστα τὰ τῆς
15
γυναικός), senza mai indagarli o punirli» .
Per quel che riguarda infine l’ultimo ma fondamentale aspetto, ovvero quello
relativo alla presunta liaison fra l’imperatrice e Avidio Cassio, la posizione ‘col-
pevolista’ di Cassio Dione è invece nettissima, poiché l’ἁμάρτημα del ribelle è
considerato una diretta conseguenza dell’‘inganno’ di Faustina:
tuttavia Cassio commise un grave errore, essendo stato ingannato da Faustina
(τοῦτο δὲ δὴ δεινῶς ἥμαρτεν ὑπὸ Φαυστίνης ἀπατηθείς): infatti costei (che
era figlia di Antonino Pio), vedendo che il marito era ammalato e aspettando-
si che sarebbe morto di lì a poco, temette che, una volta che il potere fosse
passato a qualcun altro, data la giovinezza e l’ingenuità di Commodo, si sa-
rebbe trovata a vivere esclusa dall’impero; perciò persuase segretamente Cas-
sio a disporre le cose in modo tale che, se ad Antonino fosse accaduto qual-
cosa, egli avrebbe ottenuto sia lei sia il potere imperiale (καὶ ἔπεισε τὸν
13 Cass. Dio, 71.29.1.
14 Cass. Dio, 71.31.1-2.
15 Cass. Dio, 71.34.3.