Page 158 - 3613-495-3 Mecella, Galimberti, Open A
P. 158
156aLAURA MECELLA
da tesa a magnificare il glorioso vendicatore di Roma pronto a marciare
contro i Parti. Busti marmorei destinati ad eternare gli Augusti in carica fu-
rono fatti erigere in località dalla fortissima valenza simbolica: il santuario
delfico, quello di Nemesis a Ramnunte e il ‘tempio di Canopo’ a Maratona
non rappresentavano soltanto ‘luoghi della memoria’ collegati alle guerre
persiane, e dunque particolarmente evocativi se rapportati all’imminente
conflitto con il nemico al di là dell’Eufrate, ma erano al contempo dei ‘mo-
numenti’ all’identità familiare dei Claudii Attici, γένος orgoglioso della pro-
pria discendenza dai Maratonomachi e proprietario di diversi praedia vicino
agli spazi sacri dell’Attica, nonché da generazioni devoto al santuario di
23
Apollo . Con l’erezione di un simile programma scultoreo, Erode non solo
contribuiva alla costruzione del consenso a favore del giovane principe, ma
rafforzava anche la propria posizione nell’ambito del contesto cittadino, po-
nendosi come interlocutore privilegiato del potere romano nel momento in
24
cui un imperatore tornava a visitare la Grecia .
Non a caso, fu probabilmente lo stesso Erode a propiziare l’iniziazione di
Lucio ai misteri eleusini, sulla quale abbiamo due preziose testimonianze
25
epigrafiche. Seguendo l’esempio di Adriano , Lucio non si lasciò sfuggire
l’occasione di cementare un sentimento di comunione con il mondo ellenico
attraverso la consacrazione ai riti di Demetra, il cui prestigio in età imperiale
si era mantenuto intatto. Ad officiare la cerimonia, e ad introdurre
l’imperatore nella famiglia sacerdotale degli Eumolpidi, furono lo ierofante
Titus Flavius Leosthenes e il sacerdote addetto all’altare (ἐπὶ βωμῷ) Lucius
Memmius (che in seguito avrebbe presenziato anche all’iniziazione di Marco
e Commodo): l’importanza dell’evento fece sì che quell’anno i misteri ve-
nissero celebrati due volte, evidentemente per consentire all’Augusto di
litica, il personaggio era noto per la sua cultura e per la familiarità con Erode Attico: è dunque
probabile che anch’egli, come Lucio, in quell’occasione abbia beneficiato della sua ospitalità.
Sulla figura di Civica Barbarus si vd. CHAUSSON, 2003, p. 124-130, con ampia documenta-
zione; utile anche GALLI, TENTORI MONTALTO, 2014, p. 286-287. Non sono sicura che colga
2
nel segno l’osservazione di BIRLEY, 2000 , p. 131, secondo cui il personaggio «was perhaps
intended to play the role of a family watchdog on Lucius’ behaviour». Più in generale, per il
seguito dell’imperatore durante il suo viaggio in Oriente vd. ROSSIGNOL, 2012, p. 43-46.
23 Non a caso, a Maratona i ritratti imperiali erano affiancati da quello dello stesso Erode:
per questi aspetti si vd. GALLI, 2009-2010. In particolare per il sito di Ramnunte si vd.
BONANNO, 2023, p. 178 e 220.
24 La stessa strategia verrà attuata, negli anni seguenti, con la studiata orchestrazione delle
celebrazioni per i successi militari di Lucio, su cui vd. le testimonianze raccolte in GALLI,
TENTORI MONTALTO, 2014 (con precedente bibliografia); cfr. anche CAMIA, 2011, p. 79-81.
25 Per la partecipazione dell’imperatore ai misteri e, più in generale, i suoi interventi in fa-
vore del santuario cfr. GRAINDOR, 1934, p. 118-135; CLINTON, 1989 a; BIRLEY, 1997, p. 175-
184; GALIMBERTI, 2007, p. 127-135; LIPPOLIS, 2013.