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L’ATENE DI LUCIO VERO E MARCO AURELIO TRA RIVALITÀ PERSONALI E TENSIONI SOCIALIa155
John Day a proposito della sontuosità che soprattutto l’età adrianea aveva
restituito ad Atene, nel complesso «it must not be forgotten that luxurious
buildings, pageantry and display, and doles were but the thinnest of veneers
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for a poverty which lay close beneath the resplendent surface» .
2. L’adventus di Lucio Vero
La presenza di Lucio Vero ad Atene, nel 162, si colloca su questo sfondo.
Si trattava della prima visita imperiale nella provincia Achaia dalla fine del
regno di Adriano: la sua importanza non venne sottovalutata dalla tradizione,
che addirittura associò l’evento all’apparizione di una cometa, poi facilmente
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interpretata quale annuncio della fulgida vittoria sugli Arsacidi .
L’imperatore fece tappa in Grecia nell’ambito dei preparativi per la spe-
dizione partica, sostando anche a Corinto e ad Eleusi e proseguendo poi alla
volta di Antiochia. Ad Atene, l’Augusto soggiornò nella dimora del suo ex
maestro, Erode (ospitalità che al retore costerà, nel processo di Sirmio, addi-
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rittura l’accusa di aver cospirato contro Marco ); e proprio l’attività del so-
fista in questo frangente costituisce un’ottima chiave interpretativa per com-
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prendere appieno il valore della visita imperiale nella capitale attica .
Erode non si limitò ad accogliere in una delle sue ville Vero con parte del
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suo seguito , ma organizzò in suo onore un’accorta campagna di propagan-
18 DAY, 1942, p. 251; in generale, vd. ibid., p. 196-251 sulla situazione economica atenie-
se dopo la parentesi adrianea; cfr. anche GRAINDOR, 1934, p. 181-193; specificamente
sull’attività pastorale ALCOCK, 1993, p. 87-88. Va comunque ridimensionato il quadro deso-
lante che della Grecia d’età imperiale ha fornito Rostovtzeff nella sua celebre Storia economi-
ca e sociale dell’impero romano: ROSTOVTZEFF, 2003, p. 393-396, 582-583.
19 Eus., Chron. ad CCXXV Olymp. (204 Helm): Lucio Caesari Athenis sacrificanti ignis
c
in caelo ab Occidente in Orientem ferri visus (da cui dipende Sync. 430 10-11 Mosshammer), su
cui vd. ROSSIGNOL, 2012, p. 39.
20 Nel corso del processo, rivolgendosi a Marco, Erode avrebbe esclamato: ταῦτά μοι ἡ
Λουκίου ξενία, ὃν σύ μοι ἔπεμψας (Philostr., VS 2.1.561); semplicistica la ricostruzione del conte-
sto fornita da PAPALAS, 1978, secondo cui Erode avrebbe assecondato e condiviso gli eccessi di
Lucio descritti nella Historia Augusta, sia in Italia (dove Erode aveva ugualmente ospitato il princi-
pe nella sua residenza di Canosa, durante la prima tappa del viaggio) sia in Grecia. Per l’accusa di
aver complottato insieme a Lucio contro Marco cfr. Philostr., VS 2.1.560.
21 L’amicizia tra Erode Attico e Lucio Vero è testimoniata anche da un epigramma mutilo
che celebra una conversazione tra i due uomini in un paesaggio idilliaco (AMELING, 1983, II,
n. 186, p. 177-178); sul loro rapporto vd. anche AMELING, 1983, I, p. 83, 107, 109-110. Sul
testo epigrafico cfr. anche TOBIN, 1997, p. 205-206; sul processo di Sirmio infra, § 3.
22 Non sappiamo se si trattò del complesso residenziale a sud del teatro di Dioniso recen-
temente identificato come una delle proprietà della famiglia dei Claudii Attici: GALLI 2018.
Lucio era probabilmente accompagnato dallo zio paterno M. Vettulenus Civica Barbarus,
console del 157 e comes dell’imperatore anche nella successiva marcia in Oriente (si vd. al
riguardo il contributo di A. Filippini in questo volume). Oltre che per la fortunata carriera po-